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Il Tar respinge il ricorso di “tarzan”Alzetta. Fuori dal Campidoglio

alzetta selResta fuori dall’Assemblea capitolina l’ex consigliere comunale Andrea Alzetta, soprannominato ‘Tarzan’. Lo ha deciso la II sezione del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso con il quale Alzetta chiedeva l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti alle elezioni di maggio e durante il quale è stata dichiarata la sua incandidabilità.

Alzetta, candidato nelle liste di Sel, aveva raccolto 1700 preferenze ma ha una condanna a due anni, del 1996,  per avere partecipato a scontri in una manifestazione del 1991 e per la legge Severino risulta escluso. Durante la giunta Alemanno, invece, lo stesso Alzetta era seduto nelle file dei consigliere di opposizione perché eletto con la lista Roma in Action.

Entro dieci giorni si avranno le motivazioni della decisione, nelle quali i giudici affronteranno anche l’eccezione di incostituzionalità della ‘Legge Severino’ sostenuta dagli avvocati di Alzetta, secondo i quali, in tema di incandidabilità, la stessa creerebbe una disparità di trattamento tra i candidati agli Enti locali e quelli alle elezioni nazionali ed europee.

“Leggeremo nel dettaglio la sentenza e valuteremo se presentare appello al Consiglio di Stato” ha spiegato l’avvocato Andrea Falzone.

Mentre il diretto interessato ha commentato: “Mi pare una cosa che non sta né in cielo né in terra, questa volta la dea bendata è stata proprio cieca”. A chi gli chiede se si senta un po’ come Silvio Berlusconi, Alzetta risponde: “Io non devo andare in nessuna clinica, non ho un parco auto ma solo una Punto, e non ho una lira. Quindi, non mi sento per niente come Berlusconi”.

Solidarietà ad Alzetta arriva da i consiglieri capitolini di Sel Gianluca Peciola, Gemma Azuni, Imma Battaglia e Anna Maria Cesaretti: “Esprimiamo piena vicinanza personale e politica ad Andrea Alzetta per il mancato accoglimento del Tar del ricorso che chiedeva l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti all’Assemblea Capitolina che lo aveva dichiarato incandidabile. E’ stata annullata la volontà elettorale di centinaia di persone ed è grave che non trovino spazio e voce in Assemblea Capitolina le istanze politiche e sociali di questa città da lui rappresentate. Si apre un vulnus democratico serio, che abbiamo il compito di colmare al più presto”.

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