Magliana (e dintorni) in rivolta: mandate via i rom - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Magliana (e dintorni) in rivolta: mandate via i rom

ciclabile-magliana-300x215Appena cala il sole dagli accampamenti abusivi lungo il Tevere si alza un fumo nero e l’aria si fa irrespirabile. Non è nebbia quella che ammorba la Magliana: la puzza di plastica bruciata è quella della “fonderie” di oro rosso messe in piede dai nomadi che occupano varie zone del quartiere.
Ad una settimana dall’omicidio di un giovane romeno, accoltellato per pochi euro durante una partita a carta con i suoi “compagni”, i cittadini del quartiere hanno deciso di scendere in strada. Come una proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non bastano infatti le periodiche azioni di sgombero messe in atto dalle forze dell’ordine, e che puntualmente, si rivelano vane. Alcuni tra i principali comitati di quartiere, Magliana Viva e Magliana senza nomadi, hanno deciso di alzare la voce: “Scenderemo in piazza su via della Magliana, nei pressi del viadotto – annunciano i manifestanti – per dire basta a questa storia infinita del viadotto occupato dai nomadi e di un degrado che va avanti da troppo tempo. Questa manifestazione la stavamo preparando da tempo e oggi con maggior convinzione, alla luce del triste evento accaduto l’altra notte”.
L’appuntamento è davanti alla Vela del Mar in via della Magliana. E già dal primo mattino serpeggia la rabbia dei manifestanti: “Siamo stufi di stanziamenti di nomadi, sgomberi sviliti dall’immediato ritorno dei nomadi, siti non bonificati e in condizioni igienico-sanitarie disperate, mancate recinzioni, mancate assegnazioni dei luoghi alle associazioni per gli orti urbani, continui passaggi di carrelli, rovistaggio, fonderie abusive, discariche nei pressi del Tevere”.
Alla manifestazione hanno già aderito in molti ed è prevista, inoltre, anche la partecipazione dell’associazione dei ciclisti Biciroma, come confermato dal presidente Fausto Bonafaccia: “Da anni quest’area rappresenta l’incapacità da parte di politici, tecnici e forze dell’ordine, lo Stato, di tutelare il proprio territorio”.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login