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Berlusconi rompe il silenzio e attacca le toghe. Violate le regole? Tutta colpa della Tv greca

Il candidato Berlusconi parla pubblicamente e viola la norma sul silenzio elettorale. Un comunicato di Palazzo Grazioli difende il Cav: “Dichiarazioni rilasciate con l’accordo di non utilizzarle prima della chiusura delle urne”.
Silvio Berlusconi irrompe nella giornata del silenzio elettorale e da Milanello parte la sua requisitoria contro la magistratura (”e’ peggio della mafia siciliana”), contro l’Europa del rigore che – dice – ”sragiona”, e punta a ”farmi fuori”, attraverso quei ”signori dell’austerity” ai quali ”do del filo da torcere” a fronte di un Monti ”inginocchiato” e di un Bersani altrettanto ossequiente. Ne ha per tutti il Cavaliere che parte con un attacco frontale alle toghe che punterebbero a screditarlo in Europa e all’estero: ”Da noi la magistratura e’ una mafia piu’ pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa”, ha affermato Berlusconi accusando la magistratura di aver ”messo in giro in Europa la storia che in Italia ero irriso per il Bunga Bunga una operazione di mistificazione e diffamazione che non si regge sul nulla”.”Da 150mila intercettazioni telefoniche – ha aggiunto – non e’ venuto fuori un reato e continuano con i processi che sono stati ripresi da tutti i giornali stranieri, dove la magistratura e’ una cosa seria. Mentre da noi la magistratura e’ una mafia piu’ pericolosa della mafia siciliana”. In serata poi, una parziale correzione di tiro: ”ovviamente – ha puntualizzato il Cav – non mi riferivo alla grande maggioranza dei magistrati onesti e irreprensibili, ma a quella minoranza che usa la giustizia a fini di lotta politica”. Nella nota, Berlusconi ha anche respinto l’accusa, Rivoltagli dal Pd con Anna Finocchiaro, e da Rivoluzione Civile, con Antonio Ingroia (che si e’ appellato al Colle), di aver violato la regola del silenzio preelettorale: ”Conclusa una conferenza stampa a Milanello in cui si era parlato soltanto di Milan e di calcio, uscendo dalla stanza, ho risposto a una domanda a margine di un giornalista amico, esprimendo un parere sulla magistratura che, per fortuna, non mi risulta sia ancora un partito politico che chiede voti ai cittadini partecipando alla campagna elettorale”. Quindi, successivamente una nota di palazzo Grazioli ha spiegato che il Cavaliere aveva rilasciato l’intervista ad una emittente greca con l’intesa di divulgarla dopo la chiusura delle urne. Ma si sa, la macchina della comunicazione quando parte non si ferma piu’ e non si fa imbrigliare. La campagna elettorale – aveva osservato inoltre Berlusconi a MIanello – e’ stata dura, senza esclusione di colpi, molto combattiva, con ”nuovi protagonisti che hanno dato del filo da torcere a tutti”. Ma – ha rivendicato il Cav – io ne sono uscito a testa alta, ”non ho perso colpi, sono fisicamente a posto, sto bene non temo nessuno”. Neanche quella Europa del rigore che ‘sragiona” ed e’ succube dell”’egoismo” di Germania e Francia. Con quei ”signori dell’austerity che ”ora vogliono farmi fuori”. Con ”questi crucchi e’ un disastro”, ha detto fuori dai denti il Cavaliere che ha infine svelato il giallo della congiuntivite: ”Dopo un comizio a Torino ho preso un dito nell’occhio e ho rischiato il distacco della retina”. Ma- ha assicurato – domani la ”scheda del voto la vedro’ benissimo, non mi sbaglierò”. Redazione Online News

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