Giù la maschera: "Al Colle chiederemo un governo a Cinque Stelle" - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giù la maschera: “Al Colle chiederemo un governo a Cinque Stelle”

”Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S”. Cosi’ il futuro capogruppo al Senato Vito Crimi spiega la posizione del Movimento al momento delle consultazioni con il Capo dello Stato, tornando a smentire possibilita’ di alleanze. ”Non c’e’ stata una persona che si e’ alzata per sollevare la questione”, ha sottolineato il capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, in conferenza stampa, alla domanda se sia stata avanzata la richiesta di un referendum su un’ipotesi di intesa tra M5S e Pd. ”Noi non facciamo accordi di questo tipo, proporremo e voteremo il nostro candidato ma non facciamo accordi per ottenere qualcosa in cambio di qualcos’altro. Non leggiamo appelli ma l’appello lo abbiamo fatto noi dicendo prima delle elezioni di votare M5S”. Così Vito Crimi risponde in conferenza stampa agli appelli di intellettuali, da ultimo quello di Michele Serra, per un governo Pd-M5s. Sono elementi di chiarezza sul futuro atteggiamento dei grillini? Secondo qualcuno. sì”. Grillo medesimo veglia sui suoi adepti. “Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l’appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico”, dice il comico-politico genovese sul suo blog, dove è presente una ‘versione estesa’ del tweet con il quale ha annunciato il suo ritiro dalla politica in caso di fiducia al governo. “I partiti – scrive Grillo – cercano di addossare al M5S la responsabilità dello sfascio del Paese dopo aver inciuciato per 20 anni e sorretto insieme il governo di Rigor Mortis alla luce del sole. In campagna elettorale il nostro slogan è stato ‘Mandiamoli tutti a casa!’ e per questo il M5S è stato votato da più di 8 milioni di italiani. Nel ‘Non Statuto’ e negli impegni sottoscritti dai neo parlamentari del M5S sono esclusi in modo categorico accordi con i partiti. Per quanto mi riguarda non ci sarà alcun referendum interno per chiedere l’appoggio al pdmenoelle o a un governo pseudo tecnico. Se in futuro fossi smentito da un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l’Italia, allora, pacatamente, serenamente, mi ritirerò dalla politica”.
L’assemblea dei parlamentari M5S, riunita oggi in un albergo romano, ha bocciato la proposta della ‘passeggiata’ di accompagnamento dei neoeletti da piazza del Popolo alle Camere venerdì 15, giorno dell’insediamento. Due terzi dei neoeletti hanno votato contro dopo che molti hanno sottolineato il rischio di alimentare gli accostamenti del Movimento al fascismo. L’idea, secondo quanto viene riferito, era stata avanzata dal deputato Alessandro Di Battista, che ha proposto ai neoeletti di compiere venerdì mattina “una passeggiata di accompagnamento dei neoeletti con famiglie e bambini”. L’idea era quella di partire da piazza del Popolo e arrivare a Palazzo Madama, per quella che doveva essere una passeggiata e non un corteo. “Sulla questione sono uscite oggi informazioni sbagliate, quella che dobbiamo fare non sarà una marcia su Roma”, ha provato a spiegare il deputato eletto nel Lazio, che aveva anche contattato la Questura per avere le autorizzazioni necessarie. Alla sua proposta sono seguiti interventi a favore ed altri contrari ma il capogruppo al Senato Vito Crimi ha preso la parola per dirsi contrario. “Non deve passare il concetto che ci facciamo accompagnare come dei bambini al primo giorno di scuola. Abbiamo una dignità, siamo persone serie e non deve passare il messaggio che festeggiamo perche abbiamo vinto ma che andiamo lì per lavorare”, osserva Crimi. Altri interventi sottolineano la necessità di evitare di essere accostati al fascismo rinfocolando polemiche che già si sono affacciate sul movimento gli scorsi giorni. Alla fine la mozione viene bocciata con circa due terzi dei presenti contrario
Infine le indicazioni e gli ordini di scuderia. “Domani in Parlamento prendete tutte le carte ma non firmate nulla”. E’ l’avvertimento, secondo quanto riferito, di Vito Crimi ai neoeletti del M5S che da domani inizieranno a presentarsi in Parlamento per adempiere alle formalità necessarie per l’insediamento. I neoeletti hanno dato mandato al gruppo di fare una proposta di modifica del codice di comportamento del M5S per diminuire ulteriormente le indennità, agendo anche sulle voci relative ai rimborsi. La questione dei rimborsi e delle indennità è infatti una delle questioni all’ordine del giorno, insieme al nodo delle competenze e a quello dei collaboratori, della riunione dei neoeletti M5S in corso in un albergo romano. “Domani vi faranno firmare delle carte: non è detto che dovete firmare tutto, prendete quello che vi danno per accettazione ma non firmate nulla. Fate come quando vi fanno firmare un contratto di lavoro”, ha detto Crimi che ha consigliato i parlamentari a non fornire il codice Iban del loro conto bancario proprio per evitare accrediti non richiesti.
Redazione Online-news

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