Il grande dubbio tra Grasso e Bersani
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Sono riprese stamani al Quirinale le consultazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la formazione del nuovo governo. In questo momento il Capo delo Stato sta incontrando la delegazione del Movimento 5 Stelle, guidata da Beppe Grillo e con i due capigruppo di Senato e Camera, Vito Crimi e Roberta Lombardi. A seguire il capo dello Stato, alle 10.30, incontrerà i Gruppi parlamentari del Senato e della Camera del Pdl e della Lega Nord e Autonomie. Sarà presente Silvio Berlusconi. In tarda mattinata Napolitano si sposterà al Senato, a palazzo Giustiniani, per consultare l’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Alle 18 la giornata si chiuderà con il colloquio conclusivo con i Gruppi parlamentari del Senato e della Camera del Partito Democratico guidata dal segretario Pierluigi Bersani.
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Difficilmente l’incarico ”esplorativo” o ”pieno” verrà assegnato da Napolitano questa sera. Probabile che arrivi domani. Poche chance per un governo “di prova” con Bersani presidente del consiglio. Non e’ risolto l’interrogativo sulla possibilità che possa essere scelto Bersani, dal momento che il Pd e il centrosinistra hanno una larga maggioranza alla Camera ma non al Senato. Salvo sorprese – ritenute alla vigilia assai remote – che potrebbero venire da Grillo, l’idea di Bersani di provare a formare un governo che poi possa andare in Parlamento a cercarsi un maggioranza a partire dal programma e dalle novita’ presenti nella composizione della squadra di governo sembrerebbe avere poche chance. Se Bersani non dovesse ricevere neppure un incarico ”esplorativo”, potrebbero esserci immediate conseguenze nel dibattito interno al Pd dove alcune aree – renziani, ex popolari, veltroniani – hanno più volte manifestato perplessità verso l’idea del segretario di voler perseguire a tutti i costi l’idea di una possibile collaborazione di governo con il M5s. In vista di elezioni anticipate in tempi ravvicinati, subirebbe probabilmente un’accelerazione la decisione di scegliere il nuovo leader del centrosinistra, forse con un Renzi in pole.
Da qui l’ ipotesi che il primo incarico possa andare a Piero Grasso, neo presidente del Senato, personalità ritenuta super partes per il suo incarico istituzionale. Non si escludono scelte a sorpresa, come quelle di Valerio Onida, costituzionalista e presidente emerito della Corte costituzionale, o di Stefano Rodota’, giurista, ex parlamentare della sinistra indipendente. Altra ipotesi ancora, per dare un segnale della gravità della situazione economica e delle emergenze da affrontare, e’ che il candidato premier possa essere un tecnico proveniente dalla Banca d’Italia, per questo da diversi giorni circola il nome di Fabrizio Saccomanni. Non si esclude infine la nascita di un eventuale ”governo del presidente” la scelta possa cadere su Anna Maria Cancellieri, ministro degli Interni. Ieri i due presidenti di camera e senato, Boldrini e Grasso, a colloquio con Napolitano hanno chiesto la formazione rapida di un governo per l’Italia. E per raggiungere l’obiettivo – aveva sottolineato ieri Grasso – si deve iniziare a percorrere tutte le strade.
Quanto al tema della maggioranza che potrebbe sostenere un governo, l’ unica possibilità sembra quella di un ”governissimo” sostenuto da Pdl, Lega Nord, Pd e Scelta Civica, seppure a tempo e con compiti specifici (riforma elettorale, manovra economica e finanziaria). A questa ipotesi ha fatto riferimento esplicitamente ieri Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, all’uscita dall’incontro con Napolitano.
Il centrodestra. Silvio Berlusconi lancia l’ipotesi di un esecutivo di ”concordia”: «Mi recherò dal capo dello Stato e gli confermerò che per uscire dalla recessione occorrono interventi forti e precisi. E solo un governo stabile, di concordia e collaborazione tra Pd e Pdl, può realizzare interventi del genere». Il Cav si è espresso a favore anche della eventuale candidatura di Grasso alla guida del nuovo governo. Redazione Online News
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