Grasso: "Non consento si faccia a pezzi mia storia" . Tutto chiaro? Quasi - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Grasso: “Non consento si faccia a pezzi mia storia” . Tutto chiaro? Quasi

L’operazione di qualcuno che estrapola pezzi della tua storia facendola a pezzi e rendendola opaca non può essere consentita”. Il presidente del Senato Pietro Grasso gioca la sua carta davanti alla platea di PIazza Pulita su La7. E’ uno degli argomenti più gettonati sul web, tutti aspettano di sentire cosa risponderà l’ex procuratore generale anti-mafia alle accuse mosse contro di lui da Marco Travaglio. E Grasso si difende con ordine e con vigore di fronte ad un incalzante Formigli. “No ai processi che diventano delle gogne pubbliche”. Lavorare in questo modo è tra l’altro “incostituzionale”, dice , “Ci sono stati molti processi spettacolari che hanno portato ad assoluzioni. Ma non faccio nomi, non sarebbe elegante…”. “Ho avuto dei buoni maestri come Caponnetto – spiega ancora Grasso – che in un suo libro rispondeva alle accuse di non aver proceduto contro l’ex sindaco di Palermo dicendo che questo tipo di processi sarebbe stato sbagliato perché seppur spettacolari sono quelli che portano alle controriforme contro i magistrati, con ritorsioni che danneggiano il funzionamento della giustizia”. “Pensare ad inchieste come una gogna pubblica, efficace perché distrugge un carriera politica, è una deviazione della funzione delle indagini – prosegue Grasso – è anticostituzionale perché la Costituzione dà il potere al magistrato di indagare in funzione del processo”. “Questi sono i miei maestri – sottolinea – e ho seguito il loro esempio”. Quali sono i processi che sono stati come una gogna pubblica? “Ci sono stati dei processi che hanno certamente portato all’arresto di imputati che poi sono finiti con assoluzioni. Ma non mi va di fare dei nomi che tra l’altro tutti sanno e conoscono. Non sarebbe elegante”, conclude.
“”Effettivamente parecchie persone mi hanno chiesto perché ho telefonato in trasmissione, perché ho chiesto un confronto tv, ma chi ha la coscienza pulita non ha nulla da temere.. e poi in Senato ho parlato di casa trasparente e invece la mia nuova carica veniva sporcata, opacizzata da queste parole così difficili da contrastare per la loro genericità”: così il presidente del Senato spiega la sua reazione agli attacchi di Travaglio. ‘Lei era incavolato come una belva’, dice Corrado Formigli . “Ho trovato mia moglie a casa in stato di agitazione, non poteva quasi parlare – risponde Grasso – come era accaduto un’altra volta quando durante il maxiprocesso citofonarono dicendo che si sa quando un figlio esce di casa ma non quando ritorna.. ho rivisto quella sensazione i pericolo quindi ho riascoltato la registrazione e ho sentito che era l’inizio di qualcosa che sarebbe cambiato, la strumentalizzazione di 43 anni della mia carriera: un attacco al presidente del Senato”.
Processo Andreotti. “Io ero stato testimone in quel processo. Ero stato sentito in istruttoria proprio da Scarpinato ed essendo diventato testimone la mia firma sull’appello avrebbe impedito la chiamata come testimone nel successivo grado di giudizio”, Grasso spiega a ‘Piazza Pulita’ perché non firmò l’appello per il processo Andreotti, una delle accuse che gli ha mosso Marco Travaglio. “E’ solo per questo che ho deciso di non firmare – insiste Grasso – e comunque andai con i colleghi di Palermo e misi la mia faccia su questa sentenza”. “L’accusa che mi brucia di più è che io abbia fatto inciuci con il potere per avere delle leggi a mio favore”, chiude Grasso.Ero pronto a mettere la faccia, dice, speravo nel confronto conTravaglio, mi dispiace. Tutto chiaro? Il presidente del Senato è convincente, anche se qualcuno continuerà a pensare che qualcosa di poco chiaro ci sia. In tutta questa storia la sensazione che qualcosa non torni è notevole.

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