Quell’inutile “boys club” di Napolitano con le donne “fuori” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Quell’inutile “boys club” di Napolitano con le donne “fuori”

L’economista Loretta Napoleoni

L’Italia è un paese per mamme, non per donne. L’idea del capo dello Stato, Giorno Napolitano, di nominare 10 personaggi illustri di genere esclusivamente maschile per la commissione di studio, non si è rivelata affatto saggia. Ha mostrato al mondo intero quanto le pari opportunità tra uomo e donna nello Stivale siano ancora un lontano obiettivo da raggiungere. E’ vero: l’Italia nella classifica mondiale sul gap di genere stilata nel 2011 risulta al 74° posto preceduta da Giamaica e Ghana. Semplicemente vergognoso. Ma se anche gli atti istituzionali “dimenticano” in un angolo le donne vuol dire che la cultura è questa. Che la cattiva coscienza della politica “all’italiana” abbia da sempre relegato all’angolo le donne anche questa non è una notizia. Esse non meritano riconoscimenti, seppure siano più studiose, più laureate, e, come spesso ripete la scienza, anche più intelligenti dell’uomo grazie al quid dell’empatia che nell’uomo scarseggia. E’ notizia invece quando un capo dello stato garante della Costituzione, in cui campeggia l’articolo 51, non ne promuove “con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini”. E poi, sembra superfluo sottolinearlo, le donne rappresentano in Italia l’elettorato più consistente dell’uomo, sono più del 50 per cento. Infine, il presidente della Repubblica si è scusato, colpa la fretta di creare presto un gruppo di lavoro.

Eppure qualcuna si è mossa. Loretta Napoleoni, economista e giornalista, ha commentato senza peli sulla lingua – dall’Inghilterra dove vive gran parte dell’anno – che i 10 saggi nominati da Napolitano, oltre che un insulto appunto perché soli uomini, sono anche «un inutile “boys club”, che lavorerà in fretta e che non potrà che riconfermare le politiche sin qui seguite da Monti».
Dulcis in fundo, anche le senatrici del Pd si sono fatte sentire e hanno così replicato con una lettera pubblica indirizzata a Napolitano. «Ci rivolgiamo a Lei – scrivono in un passo della lettera – e tramite Lei ai vertici delle istituzioni ed ai partiti, perché sia garante di una rappresentanza democratica di oltre metà del popolo italiano, potenzialmente in grado di aumentare il Pil e di dare grande contributo alla risoluzione dei problemi del Paese». «Non vorremmo più ricevere delle scuse – concludono – vorremmo che l’espressione di voto di milioni di cittadini sia rispettata e che ‘cambiamento e competenze’ si riempiano di contenuto con il contributo fondamentale e determinante delle donne». Le altre, che siedono in Parlamento, n.p.: non pervenute. Giuseppe Cecchini Online News – Tutti i diritti riservati

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