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AssoTutela, al San Camillo cercano mediatori culturali

L'ospedale San Camillo di Roma

L’ospedale San Camillo di Roma

“Cosa c`entrano 11 mediatori culturali per `l`ospedale culturalmente competente`?”. Se lo chiede il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato, che commenta le richieste dell’ospedale al San Camillo Forlanini “con conseguente impiego di co.co.co e professionisti reclutati in base alle previsioni del codice civile, da impiegare nei più svariati compiti che poco hanno a che vedere con la mission aziendale”. Secondo AssoTutela si cerca un esperto in `Fondi Solid`- risorse Ue stanziate per la solidarietà, la gestione dei flussi migratori e la formazione degli immigrati presenti in Italia – e ancora un esperto per l`accesso ai servizi e l`integrazione dei migranti, attraverso finanziamenti europei e del ministero dell`Interno. In questo modo è stato “aggirato il blocco delle assunzioni, che tante difficoltà crea nella sanità regionale, ricorrendo a incarichi temporanei sulla cui utilità, rispetto alle finalità del Servizio sanitario regionale, abbiamo più di un motivo di dubitare”, continua Maritato. Il presidente stigmatizza inoltre il ricorso a numerosi consulenti inseriti nello staff di direzione. “Si pensi che il San Camillo, causa ferie ha chiuso alcuni reparti, come ad esempio l`ortopedia e molti altri per carenza di infermieri, con gravi ripercussioni sul diritto alla salute dei cittadini”.

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