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Cassino, Zingaretti depone corona al Monumento dei caduti

La cerimonia di commemorazione (Foto Omniroma)Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha partecipato oggi alle cerimonie per il 70° anniversario del primo bombardamento della città di Cassino avvenuto nella mattina del 10 settembre 1943, in cui trovarono la morte 107 civili di cui 29 giovani. La famiglia più colpita fu quella dei De Cesare, che vide la morte di sei fratelli. Obiettivi degli alleati erano la stazione e il liceo ginnasio Regio. La stazione fu distrutta parzialmente mentre l’obiettivo del liceo non fu raggiunto. Vennero distrutte abitazioni in viale Dante e nella zona intorno al liceo dove si pensava ci fosse il comando militare tedesco.
Zingaretti e il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone hanno deposto una corona davanti al monumento dei caduti. Un minuto prima è stato fatto risuonare l’allarme antiaereo che annunciò il bombardamento. Alla cerimonia hanno inoltre partecipato i sindaci e i parlamentari del territorio oltre a un picchetto dell’esercito dell’80esimo Rav, e delle associazioni combattentistiche. Con la cerimonia di oggi inizia il calendario delle rievocazioni della distruzione della città e dell’abbazia

Durante la visita del presidente della Regione Lazio, un gruppo di manifestanti si è rivolto a Zingaretti urlando «Finanzia la legge per l’emergenza abitativa». Il gruppo ha esposto uno striscione con su scritto: «Comitato di lotta per la casa, Cassino». Dopo la celebrazione, il presidente della Regione Lazio é stato avvicinato dal rappresentante dei manifestanti Vincenzo Durante, consigliere comunale di minoranza a Cassino. «Gli ho detto – ha dichiarato Durante – che ieri abbiamo incontrato qui a Cassino l’assessore regionale alle politiche della casa Fabio Refrigeri. Lui mi ha assicurato che la linea sostenuta dal suo assessore é quella dell’intera Giunta ed anche la sua. Refrigeri ci ha assicurato un investimento di 450 milioni in tutta la regione, 300 dei quali assorbiti dalla sola Roma, 120 dalle altre province. Dipenderà quindi dalla capacità progettuali degli enti sapersi assicurare una fetta di quei soldi»

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