Zingaretti, riforma Welfare entro l’anno
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha presentato, al fianco dell’assessore regionale alle Politiche Sociali Rita Visini e del Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute Rodolfo Lena, le linee guida per una legge regionale sul sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, con la quale verranno definiti i livelli essenziali delle prestazioni sociali che la Regione e gli Enti locali saranno tenuti a erogare, per raggiungere l’obiettivo di una vera riforma del Welfare che segni una netta discontinuità con il passato. Si tratta di una riforma attesa ormai da più di dieci anni, che potrebbe essere approvata entro la fine del 2013. All’evento, dal titolo “Tutti Inclusi” (ispirato all’obiettivo di una vera integrazione socio-sanitaria che non lasci fuori nessuno) hanno partecipato sindaci e assessori ai servizi sociali dei comuni del Lazio, responsabili dei distretti sociosanitari e delle Asl e rappresentanti dell’intero mondo del sociale e del terziario Laziale. “E’ un percorso iniziato ad agosto, con la pubblicazione sul portale dell’assessorato delle linee guida – ha affermato l’assessore Rita Visini – Da subito abbiamo ottenuto centinaia di contributi interessanti e validi, inviatici presso una casella email dedicata. Questo percorso di confronto e partecipazione continuerà: da subito organizzeremo gruppi di lavoro e di approfondimento tematico da cui ci aspettiamo idee e proposte, anche da parte delle associazioni di volontariato. Insieme, nelle prossime settimane, cominceremo ad elaborare la proposta di legge da approvare in tempi brevi. Ce lo chiede la Costituzione, ce lo chiede l’Europa e ce lo chiede l’ONU. Dopo anni era giunto il tempo delle porte spalancate.” Le innovazioni più significative riguarderanno l’integrazione sociosanitaria e l’annoso problema delle liste d’attesa (il servizio RECUP, oggetto di recenti denunce da parte di AssoTutela), nonché l’apertura delle case della salute nei distretti sanitari e la stesura di un testo che riformi le professioni sanitarie. “E’ una follia – aggiunge Zingaretti – che il Lazio non sia mai riuscito a recepire la legge 328 del 2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali). Le politiche sociali sono state spesso segnate dalla discrezionalità e non dalla pianificazione, e i risultati si vedono. Faccio appello all’opposizione in Consiglio affinchè sia parte attiva nella creazione del testo di legge e del nuovo modello di welfare. Sono cresciute l’ingiustizia e la solitudine, ma oggi si apre una nuova stagione. Daremo al Lazio una legge sui servizi sociali degna di questo nome. E’ una sfida che nessuno in 13 anni è mai riuscito a vincere. Dobbiamo uscire dalla fase di crisi della sanità laziale e dai vincoli del piano di rientro non più tagliando i posti letto o i servizi, ma integrandoli con la domanda sociale.” A tal proposito la scorsa settimana è stato approvato un testo che obbliga i centri sotto i 5000 abitanti ad arrivare a forme di concentrazione delle funzioni. “Ci sono cose che se si fanno insieme, soprattutto nei piccoli Comuni, si fanno meglio e costano meno – continua Zingaretti – E’ banale, è l’uovo di Colombo, ma nel Lazio non si fa e la parte di servizi sociali offerti insieme è minima.” Il disegno di legge verterà anche sulla disciplina del servizio sociale professionale, sulla creazione di un segretariato sociale che favorisca l’accesso ai servizi, sull’assistenza domiciliare per soggetti e nuclei familiari “deboli”, sulla pianificazione di strutture residenziali e semiresidenziali, sull’introduzione di un piano sociale regionale come strumento di programmazione triennale delle politiche sociali (che la Regione adotterà con il contributo di enti locali e del terzo settore).
Lorenzo Marziali
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