Scuola, continua il tour di Marino: no a tagli o riduzione dei servizi

Un pranzo seduto al tavolo con i più piccoli in un clima sereno tra risate, canzoncine e scherzi. Continua il tour nelle scuole della capitale del sindaco di Roma Ignazio Marino che ieri ha mangiato nella mensa della scuola elementare ‘Via del Calicè a Capanelle. « Nonostante le difficoltà di bilancio la scuola rimane una priorità e non c’è intenzione di fare tagli o ridurre i servizi – ha commentato il primo cittadino – Vogliamo delle mense sostenibili in grado di fornire un’alimentazione equilibrata. I prodotti a km 0 ci aiutano a controllare meglio cosa mangiano i nostri figli e quindi a garantire la loro salute».

Tema della visita il servizio di mensa scolastica a Roma. Il primo cittadino è stato, infatti, accompagnato da Alessandra Cattoi, assessore alla Scuola. «Il tema della mensa rientra appieno nel percorso educativo dei bambini » ha ribadito Cattoi. 145.000 colazioni, 145.000 pasti, 145.000 merende al giorno, oltre 21 milioni di colazioni e pasti all’anno: sono i numeri della mensa scolastica capitolina illustrati dall’assessore. Alla base del servizio «l’alta qualità e la sostenibilità ambientale dei pasti». L’assessore ha evidenziato la tracciabilità degli alimenti utilizzati, con il 67% dei prodotti che proviene dall’agricoltura biologica e con l’utilizzo di prodotti locali «a km zero». Spazio anche alle derrate da agricoltura sociale: l’11% dei prodotti proviene dal mercato equo e solidale, altri alimenti invece arrivano da cooperative sociali o dal riciclo degli scarti. Il costo di ogni pasto è pari a 5 euro, «siamo riusciti a ottenere un prezzo più basso di 6 centesimi a pasto mantenendo la qualità dei prodotti» ha precisato l’assessore. A partire dal 24 settembre, sarà introdotta una giornata a settimana in cui tutti gli alimenti del menu saranno completamente biologici. «Il nostro obiettivo è di arrivare a un menu al 100% biologico» ha annunciato Cattoi rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse il menu scelto dalla giunta Marino dopo quello «etnico» di Veltroni e quello «regionale» di Alemanno.

a cura della Redazione