Mercati rionali in difficoltà. Cure possibili: artigianato, aperture serali e wi-fi - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mercati rionali in difficoltà. Cure possibili: artigianato, aperture serali e wi-fi

Il mercato rionale di Campo de Fiori

Il mercato rionale di Campo de Fiori

Negli ultimi anni hanno chiuso circa il 10% dei banchi dei mercati rionali. E’ il dato più evidente nello studio sui mercati rionali presentato questa mattina dalla “Casa delle Imprese” della Confederazione Nazionale Artigianato di Roma e realizzato da S.A.C.E.A. ( Sindacato autonome commercianti e artigiani). Cause della chiusura sono il generale calo dei consumi, il dilagare delle grandi strutture commerciali, il cambiamento dello stile di vita dei romani, (aumento delle donne lavoratrici e riduzione dei pasti consumati in casa). Non solo, tra le cause lo studio evidenzia anche la difficoltà dell’amministrazione comunale nel gestire l’adeguamento delle strutture e la scarsità di risorse messe a disposizione a tal fine. Ha contribuito anche la diffidenza degli operatori nei confronti dei cambiamenti strutturali e legislativi che si sono resi necessari nel corso degli anni. Il numero di piccole imprese in attività risulta infatti inferiore rispetto alle autorizzazioni comunali emesse (4000 circa contro 4500): ciò vuol dire che molti esercenti hanno preferito conservare l’autorizzazione ottenuta nella speranza di poter prima o poi riavviare l’attività in contesti più favorevoli. C’è però un dato in controtendenza: quello dei laboratori artigianali. Da quando, nel ’91, sarti, calzolai, restauratori, idraulici e falegnami hanno avuto la possibilità di operare nei mercati, i laboratori sono aumentanti ogni anno a ritmo incalzante e in tutta la città se ne contano oggi 117. Il regolamento che glielo permise, però, fissò anche un tetto del 10% massimo di organico artigianale all’interno dei mercati. Secondo Fabio Monaco, segretario della Sacea, intervenuto questa mattina alla presentazione, il progressivo declino dei mercati rionali romani potrebbe essere invertito proprio incrementando la presenza di attività artigianali. Il limite del 10% potrebbe essere innalzato. Anche l’assessore alla Roma produttiva Marta Leonori, intervenuta alla presentazione CNA-SACEA, ha discusso alcune proposte di rilancio. Ad esempio permettere l’apertura serale, fino alle 22.30: “Si fa già in diverse città europee, come Barcellona e Madrid, e servirebbe a dare maggiore visibilità e vitalità ai nostri mercati. C’è già una bozza di provvedimento, che va verificata con gli operatori e le associazioni, per dare tale possibilità alle strutture che ne fanno richiesta, ovviamente compatibilmente con il territorio e l’adesione dei diversi operatori. Potrebbe arrivare in giunta prima di Natale”. Interpellata, ha citato i mercati di Ponte Milvio, Testaccio e piazza Epiro come possibili banchi di sperimentazione, anche se dipenderà da chi mostrerà effettivamente interesse: “per un mercato potrebbe non avere senso, e per un altro incentivare una sostanziale ripresa”. Ha parlato anche della possibilità di trasformare alcuni mercati in veri e propri punti turistici, prevedendo punti wi-fi gratuiti e aumentando i bar interni, che al momento sono limitati per regolamento a uno per mercato. La discussione ha poi toccato la riproposizione del project-financing per gli interventi strutturali necessari, sinora non molto efficace, il possibile accorpamento dei mercati più piccoli, la definizione di una strategia di marketing che possa valorizzare i mercati per quel che sono: un patrimonio non solo imprenditoriale, ma anche di socializzazione, cultura e storia della città.

a cura della Redazione

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login