Allarme rosso, i cittadini laziali rinunciano a curarsi. Spesa diminuita del 15% - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Allarme rosso, i cittadini laziali rinunciano a curarsi. Spesa diminuita del 15%

Nel 2010 la spesa media mensile per la sanità delle famiglie laziali era pari a 104,18 euro

Liste-dattesa1«Diminuisce la spesa sanitaria pubblica per abitante nel Lazio dove, a fronte di un andamento invariato nelle altre regioni italiane, dal 2008 a oggi si registra una progressiva flessione, che nel 2012 è pari al -7,9% rispetto al 2011 (-9,8% al netto dell’inflazione). Contrazione che raggiunge il 15,2% se si considera il triennio 2010 – 2012. La spesa media mensile per la sanità delle famiglie del Lazio si attesta attualmente a 88,36 euro, il valore più basso dal 2008 a oggi». Questi i dati elaborati dalla UIL Lazio, in collaborazione con EURES (ricerche economiche e sociali). «Dati che confermano – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – che i cittadini, fortemente provati da questa crisi, stanno tagliando purtroppo anche le spese di primaria importanza, come la sanità. Rimettendoci in salute e abolendo completamente controlli e prevenzione, che dovrebbero essere alla base di un Paese civile». «Nel 2010 – prosegue la nota – la spesa media mensile per la sanità delle famiglie laziali era pari a 104,18 euro. Cifra che nel 2011 scendeva a 95,96 euro. Con un’inflessione pari al 6% tra il 2009 e il 2011. A ciò si aggiunge una riduzione delle strutture ospedaliere che, tra il 2008 e il 2012 sono diminuite del 7,5% (-7,7% pubbliche, -7,2% private). Di contro, nelle regioni del Nord sono aumentate del 13,9%. Anche i posti letto nella nostra regione hanno subito un forte calo: -15,7% (-10,7% nelle strutture pubbliche; -28,4% in quelle accreditate), con un taglio del 5,7% del personale medico e del 5% di quello infermieristico». «Ciò ha inevitabilmente prodotto minore assistenza, tempi di attesa più lunghi e disoccupazione anche tra il personale ospedaliero – prosegue Bombardieri – con un peggioramento generalizzato della qualità di vita. L’importante riforma dell’intero sistema sanitario regionale voluta dal presidente Zingaretti rappresenta un primo passo avanti in una regione fortemente provata da anni di sprechi, inefficienza e abusi di potere».

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