D’Ubaldo (Lista Marchini). Il primo municipio deve traslocare a Palazzo Valentini - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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D’Ubaldo (Lista Marchini). Il primo municipio deve traslocare a Palazzo Valentini

Lucio D'Ubaldo

Lucio D’Ubaldo

«L’idea è semplice. I consiglieri del Municipio I – Roma Centro devono ‘dare l’assaltò a Palazzo Valentini. Non è un auspicio bellicoso, ma un messaggio responsabile e concreto». Lo sostiene Lucio D’Ubaldo, ex senatore oggi consigliere del Municipio I per la Lista Marchini. «In democrazia – prosegue D’Ubaldo – le forme sono importanti. Se una comunità proietta la sua rappresentanza in un contesto istituzionale poco decoroso, subisce prima o poi il contraccolpo di un depauperamento di immagine e vitalità. È il rischio che corre la comunità cittadina che risiede e opera nel cuore di Roma. Da anni, in attesa di sistemazione, l’Aula del Consiglio del Municipio I non ha i requisiti idonei a garantire una forma sobria e tuttavia solenne della dimensione partecipativa territoriale. Del resto l’unificazione dei vecchi municipi, I e XVII, non ha risolto il problema. Ne è conscio il presidente dell’aula, Yuri Trombetti, alle prese con le ripetute obiezioni degli eletti. Per altro, l’attuale sede (da sempre provvisoria) di Via della Greca, al pian terreno del grande immobile fronteggiante il Circo Massimo, non merita più di tanto di essere sostituita con quella del quartiere Prati-Mazzini, sulla Circonvallazione Trionfale, fino a ieri sede del disciolto municipio XVII». «Dopo aver parlato, in verità impropriamente, di ‘City della Capitalè – continua il consigliere – si è costretti dunque a prendere visione di una realtà istituzionale e organizzativa, che non risponde minimamente alle ambizioni della vigilia sul ruolo anche simbolico del Municipio. In campagna elettorale Matteo Costantini, generoso e intelligente candidato di una lista civica votata all’insuccesso, aveva lanciato la proposta di recuperare il cinquecentesco Palazzo Medici Ciarelli, collocando qui sull’asse di Via Giulia, dove in origine stava la Prima Circoscrizione, la sede del Municipio. Le motivazioni erano e sono stimolanti, ma non plausibili: con quali risorse, in un tempo di vacche magre per le finanze capitoline, si dovrebbe far fronte a un gigantesco e costosissimo intervento di recupero?». «A ben vedere – scrive ancora D’Ubaldo – la soluzione è davvero a portata di mano. L’Aula del Consiglio di Palazzo Valentini è chiusa da mesi e non è dato sapere, a motivo delle perduranti e gravi incertezze in merito alla costituzione della Città metropolitana, se e quando tornerà ad essere utilizzata. Invece di tenerla in abbandono, così certificando solo la dissennata volontà che ha portato confusamente a cancellare la Provincia, facciamone il luogo istituzionale ove degnamente convocare le riunioni consiliari del Municipio I. Il significato dell’operazione trascenderebbe gli aspetti meramente burocratici». «Alla resa dei conti, infatti – conclude l’ex senatore – si caricherebbe di un valore e di una simbologia destinati a far sì che questo organismo di partecipazione e decentramento, una volta riordinato, al pari di tutti gli altri organismi municipali, in funzione di ampliate funzioni e competenze, possa diventare l’epicentro del nuovo sistema metropolitano di Roma Capitale».

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