Affitti sociali a 5 euro al metro quadro, la Regione cambia il piano casa - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Affitti sociali a 5 euro al metro quadro, la Regione cambia il piano casa

Tra le novità introdotte anche aziende agricole «multifunzionali» con la possibilità di introdurre attività connesse e compatibili come agriturismo o vendita di prodotti tipici

REGIONE, LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO PIANO CASA - FOTO 2Alloggi di housing sociale a canone calmierato, con un prezzo d’affitto che non potrà superare i 5 euro al metro quadro più iva. È quanto prevede il Piano casa della Regione Lazio dopo le modifiche apportate dalla giunta Zingaretti. Il numero di alloggi che saranno realizzati, ha spiegato l’assessore al Territorio Michele Civita, non è ancora prevedibile ma di certo non più della metà potranno essere della superficie minima prevista dalla legge. «Prevediamo forme di controllo da parte dei Comuni – ha detto Civita – che si doteranno di uffici ad hoc» per vigilare su eventuali inosservanze. Inoltre sono state inserite norme per semplificare e garantire interventi di rinnovo del tessuto edilizio tramite demolizione e ricostruzione e cambi di destinazione d’uso e per vincolare risorse per la realizzazione delle opere pubbliche relative alle nuove costruzioni: ogni Comune dovrà inserirle specificamente in Bilancio, cosicchè non vengano poi stornate su altri usi.
«Tutti gli interventi diretti che possono promuovere i privati – ha specificato Civita – hanno premialità e quote certe di produzione di case a canone calmierato. L’housing sociale però, oltre ai servizi, deve prevedere opere pubbliche. Quindi prevediamo forme certe: 120 giorni entro i quali le giunte comunali, sentite le istanze del territorio, come ad esempio a Roma i Municipi, devono destinare le risorse aggiuntive che arriveranno. Noi abbiamo previsto un contributo maggiorato del 50 per cento per realizzare opere pubbliche, servizi e rispetto degli standard». Da parte sua la Regione prevede meccanismi burocratici più snelli e trasparenti «per garantire trasparenza, parità di trattamento nella valutazione delle proposte e tempi per il rilascio dei permessi».

Tra le novità introdotte anche aziende agricole «multifunzionali» con la possibilità di introdurre attività connesse e compatibili come agriturismo o vendita di prodotti tipici, grazie a interventi di demolizione-ricostruzione edilizia. La multifunzionalità sarà possibile modificando la legge regionale 38/1999 sul governo del territorio. Parallelamente sarà possibile inserire nelle procedure dei Pua (Piani di utilizzazione aziendali) la demolizione, la ricostruzione con sagoma diversa o lo spostamento nell’ambito dell’azienda stessa degli edifici già esistenti, senza però premialità aggiuntive o cambi di destinazione d’uso, e di riutilizzarli sia per attività agricole che per attività connesse, come appunto quelle turistiche. «Vogliamo in questo modo favorire l’agricoltura e fermare il consumo di suolo» ha commentato l’assessore al Territorio Michele Civita.

Zingaretti. «La modifica del Piano casa è un altro impegno mantenuto, quello cioè di avviare nella nostra Regione una nuova politica urbanistica», ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, presentando le modifiche al testo della vecchia giunta. Esse «contribuiranno in primo luogo a creare le condizioni affinchè il Mibac ritiri il ricorso presso la Corte costituzionale e quindi si vada al superamento di un conflitto che ha portato tanta confusione nella nostra Regione e anche tanti ritardi. La questione è ricostruire un rapporto con lo Stato, finora troppo conflittuale tra commissariamenti e ricorsi. Col ministro Bray c’è stata una proficua collaborazione, e ora diamo vita a una urbanistica che scommette sulla rigenerazione e sul fare e che introduce dei provvedimenti che vanno verso delle indicazioni precise».
«La prima – ha detto ancora Zingaretti – è quella di un modello di sviluppo più sostenibile: le norme evitano che ci sia il rischio di una aggressione nei confronti delle aree protette e tutelate, come a nostro giudizio c’erano nella vecchia versione. E poi, regole più semplici – ha aggiunto il presidente – Abbiamo tentato di favorire, grazie a provvedimenti che puntano alla semplificazione, obiettivi come la rigenerazione urbana, la demolizione e ricostruzione, l’intervento sulle attività agricole. Infine, è anche un Piano più sociale – ha concluso – con un sostegno concreto all’emergenza abitativa con alloggi a canone calmierato».

Inoltre Zingaretti ha ribadito il suo impegno per giungere a un Testo unico sull’urbanistica che sostituisca le attuali 72 norme. La proposta di legge di modifica del Piano casa arriverà a breve in Consiglio: «Abbiamo già avviato momenti di confronto con maggioranza e opposizione – ha detto l’assessore al Territorio Michele Civita – già a ottobre partirà un dibattito in commissione che migliorerà il lavoro che abbiamo fatto. Credo che a fine ottobre si potrà affrontare la discussione in Consiglio».

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