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Fermata mini-banda della Magliana. Giro d’affari da 20000 euro al mese

Auto_dei_CarabinieriI Carabinieri del Gruppo di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 7 persone (6 in carcere, 1 agli arresti domiciliari), di età compresa tra i 19 e i 41 anni, ritenute responsabili di gestire un traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina ed hashish, nella nota zona della Magliana, per un giro d’affari di circa 20mila euro al mese. I Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, nel corso dell’indagine convenzionalmente denominata «Tortello», coordinata dalla D.D.A. di Roma, hanno accertato che a capo della banda, pressoché interamente costituita da pregiudicati italiani del quartiere, c’era un 39enne romano soprannominato «Tortello», cuoco di professione e gestore di un piccolo ristorante della Magliana. Durante l’indagine sono state eseguite decine di perquisizioni e 8 arresti in flagranza di reato, sequestrati circa 250 g di cocaina, quasi 2 Kg di hashish e denaro per alcune migliaia di euro. Altre 13 persone sono state denunciate a piede libero: tra queste una donna, madre e fiancheggiatrice di uno degli arrestati. L’inizio dell’attività investigativa risale al mese di ottobre del 2012, quando i Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, dipendenti dalla Compagnia Roma Eur, nello svolgimento di un mirato servizio antidroga, hanno rinvenuto e sequestrato a due fratelli pregiudicati (denunciati in stato di libertà nel corso dell’attività) una gran mole di appunti nei quali erano riportati nomi e cifre riferibili ad una sorta di contabilità connessa allo spaccio di sostanze stupefacenti. Dall’analisi di questo materiale, è scaturita una più approfondita e mirata attività investigativa e l’attenzione degli inquirenti si è subito focalizzata su un personaggio romano, cuoco di professione, il «Tortello»: i Carabinieri hanno appurato che l’uomo utilizzava la sua attività di ristorazione nel quartiere della Magliana come base logistica. Non solo: il 39enne è risultato essere il coordinatore del gruppo criminale dedito al traffico di sostanze stupefacente. Le ipotesi investigative sono state man mano confermate dai numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento nell’area antistante il predetto ristorante e nelle principali zone di aggregazione del quartiere. I militari, grazie a questa attività, sono riusciti ad individuare una fitta rete di soggetti, risultati gravati da numerose segnalazioni alle Autorità in qualità assuntori di droghe, che, quasi tutti i giorni, in orari serali o notturni, si incontravano, anche per pochi istanti con il «Tortello», nonché con gli altri sodali arrestati nel corso dell’operazione, tra cui figurano «il Tartaruga», «il Pala», «il Pantera», «Er Simo», «Fabrizietto» e «Spillo». Nei pressi del ristorante di «Tortello» veniva organizzato lo spaccio al minuto di cocaina e hashish: infatti, come emerso dai servizi di osservazione e controllo nonché dalle intercettazioni telefoniche, gli arrestati si riunivano lì per partecipare a vere e proprie «riunioni operative» e subito dopo davano inizio alla loro attività illecita. Lo spaccio avveniva principalmente tra le ore 20 e le ore 06: i pusher dell’organizzazione si dislocavano in diversi «punti di distribuzione», rappresentati, oltre che dal citato ristorante, anche dai porticati di via Lari, nei pressi di una vicina sala scommesse, dai giardinetti siti in piazza De Andrè e nei pressi di alcuni bar di via della Magliana. Il modus operandi della banda e i rispettivi ruoli operativi erano consolidati: «Tortello», con l’aiuto del padre, prelevava abitualmente lo stupefacente custodito nell’abitazione di «Er Simo» – romano di 19 anni a sua volta appoggiato dalla madre – in un orario che andava dalle 19 alle 19:45. Successivamente il «capo» procedeva alla distribuzione dello stupefacente ai suoi soci, che provvedevano, talvolta anche personalmente, alla vendita al dettaglio. I Carabinieri hanno stimato che il giro d’affari del sodalizio ammontava a circa 20.000 euro al mese. Peculiari i messaggi in codice usati dai sodali nei loro traffici: i più quotati erano «prenoto per 3», «siamo in due, c’è posto?», «preparami una pizza che sto passando» o ancora, «ci beviamo un limoncello» e, infine, «vengo a mangiarmi una mozzarella», ad indicare di quale e quanta droga avevano bisogno. Tra gli arresti eseguiti nel corso dell’indagine figurano quello a carico dello stesso «Tortello» e del padre, anch’egli indagato e attualmente agli arresti domiciliari, su cui pende anche l’accusa di tentato omicidio: i due, infatti, mentre si trovavano a bordo di un’auto insieme a «Fabrizietto», sono stati sorpresi, dai Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, in possesso di alcune dosi di droga e, nel tentativo di sfuggire al controllo dei militari, hanno tentato di speronarli, venendo tuttavia bloccati poco dopo un breve inseguimento.

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