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Effetto-Marino, si moltiplicano le bici. Ma è caos

Roma non è Ferrara, mancano piste e parcheggi

bici_con_marinoC’è già chi parla di un effetto Marino. Si potrebbe obbiettare come il tutto sia frutto di una crisi economica che ha lasciato i romani a piedi. Ma i fatti parlano chiaro: rispetto allo scorso anno il mercato delle biciclette è decisamente in “volata”: la vendita delle due ruote ha registrato in città, da giugno ad oggi, un incremento del 10% rispetto ad inizio anno e del 15% rispetto al 2012. Nonostante Roma non sia piatta come Ferrara, sia resa anzi impegnativa dai classici sette colli, discese e salite. Secondo i dati in possesso di Confcommercio, le biciclette più vendute sono le mountain bike, più adatte per i “saliscendi” della Capitale e più leggere da trasportare all’interno delle metro o dei bus. Poca fortuna per le “bici da corsa”, riservate ad una casta di eletti che possono usufruire di percorsi adatti alle due ruote più fragili e pregiate. Il vero e proprio boom è stato registrato nelle periferie: “Chi ha acquistato le bici – aggiunge Claudio Borzi, responsabile del servizio motorizzazioni di Confcommercio Roma – lo ha fatto soprattutto per una questione di mobilità. L’avere un sindaco attento alle problematiche dei ciclisti ha invogliato gli amanti della pedalata ad investire su questo mezzo di trasporto, economico ed ecologico. Ovviamente perchè a Roma possano vedersi più ciclisti e meno auto occorre implementare ed aumentare i chilometri di piste ciclabili rendendole anche più sicure di quelle di oggi”.
Nella Capitale, al momento, secondo i dati forniti da BiciRoma, “ci sono 120 chilometri di piste ciclabili su asfalto e 110 nei sentieri nel verde. Due anni fa fu presentato un piano quadro della ciclabilità che prevedeva, entro il 2020, la realizzazione di altri mille chilometri di piste per un investimento complessivo di 40 milioni di euro. Al momento, però, non è ancora stato attuato”. Un problema, quello dei percorsi sicuri, come già sollevato anche dall’Aduc, che va risolto anche per una sicurezza dei pedoni: i marciapiedi sono infatti diventati terreno di conquista conteso tra chi li scambia per piste da corsa e chi li usa come parcheggio, e chi, ancora, prova a camminarci.
Tralasciando l’incubo furti per cui non esistono neppure numeri certi, un ulteriore dramma è il parcheggio: chi pensava di aver risolto il problema dopo il passaggio dalla 4 alle 2 ruote si trova a dover combattere con la quasi totale assenza di rastrelliere. Il campionato di parcheggio creativo a due ruote è appena partito.

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