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Sanità, incontro tra Zingaretti e sindacati Piano rientro: meno tagli e più investimenti

zinga_regioneUna nuova riorganizzazione delle rete ospedaliera, un protocollo tra Regione e policlinici universitari, l’istituzione delle Case della Salute. Queste le linee guida, sulle quali discutere nei prossimi mesi, varate dalla Regione e dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil nell’incontro che si è tenuto oggi in Regione relativo al Piano di Rientro sanitario dalle quali si arriverà all’istituzione di una legge quadro per un nuovo modello di sanità. “Un piano di rientro che da oggi – spiega Mario Ricci, sindacalista della Uil Sanità – non sarà basato su tagli alla spesa ma anche su investimenti”. Il protocollo tre Regione e policlinici universitari servirà per creare un nuovo rapporto tre la due istituzioni. L’incontro è servito anche per parlare di problematiche più vicine ai cittadini, come l’abbattimento delle liste d’attesa e la rimodulazione dei ticket sanitari sia sui medicinali che sulle prestazioni, e le questioni relative al personale ospedaliero come il blocco dei turn-over e la stabilizzazione dei precari. “Sulle liste d’attesa ci sarà un confronto periodico – aggiunge Ricci – vanno sicuramente abbattute e allo stesso tempo bisogna regolarizzare maggiormente quelle in intramoenia. Molti ospedali, infatti, fanno più ricoveri in intramoenia piuttosto che totalmente pubblici. Questo non va bene perché si appesantisce ancora di più il tempo di attesa per un ricovero standard. Bisogna invece trovare un giusto equilibrio tra i ricoveri e le visite standard e quelli in intramoenia”. La rimodulazione dei ticket “va attuata sia per i medicinali che per le prestazioni. Non è possibile che alcuni ticket costino più di una visita o un esame privato. Su questa questione andranno fatti dei tavoli specifici”. Sul blocco del turn-over e sulla stabilizzazione dei precari, altri punti toccati nel corso dell’incontro di oggi, Ricci è categorico: “Va tolto il turn-over che ha ridotto tantissimo il numero dei lavoratori della sanità, bisogna ritornare ad uno standard accettabile, mentre sui precari abbiamo chiesto la stabilizzazione di tutti i 3.500 precari nel Lazio. Tutto questo dovrà far parte delle prossime discussioni sulla programmazione sanitaria”. E poi c’è la questione delle “Case della Salute”. “Si tratta di poliambulatori, aperti 12 ore al giorno, che servono per le prime visite e per alleggerire il carico di pazienti nei pronto Soccorso. Permettono cioè ai cittadini di poter ricevere le prime cure senza recarsi nei pronto soccorso degli ospedali. Di “Casa della Salute” ce ne dovrebbe essere una per ogni distretto sanitario ma di questo, della loro dislocazione, se ne parlerà nei successivi incontri in quanto bisogna trovare i siti e attrezzarli”. “Il metodo di lavoro va bene, la Cisl ritiene che una rimodulazione del piano di rientro sia ipotizzabile e auspicabile a patto, però, di non mantenere per i prossimi anni i livelli massimi attuali di pressione fiscale. Occorre, invece, più assistenza domiciliare, più integrazione socio-sanitaria, più prevenzione specialemte sugli screening oncologici e pervenire nel più breve tempo possibile all’abbattimento delle liste d’attesa. Serve comunque un confronto periodico perchè bisogna monitorare con verifiche puntuali lo stato di attuazione dei programmi annunciati da Zingaretti”. Lo ha detto Mario Bertone, segretario generale Cisl Roma e Lazio che oggi ha partecipato all’incontro tra Cgil-Cisl-Uil e Regione Lazio sul piano di rientro sanitario. “Si può tranquillamente affermare che è stato intrapreso un percorso positivo sia sul merito che sul metodo. E’ Stato dato giusto spazio alla concertazione assolutamente necessaria per affrontare tematiche così delicate come il servizio sanitario falcidiato negli ultimi anni da tagli indiscriminati. Ora si passa alla seconda fase: quella in cui la sanità non viene vista come costo ma come investimento, come cura, come lavoro, come sviluppo e come presenza nel territorio e ci sono tutti gli elementi che ci portano a pensare che è stata avviato un percorso di riorganizzazione sanitaria non più basato solo sui tagli ma su una maggior presenza sul territorio”. Lo ha detto Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil Roma e Lazio

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