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Non si può aspettare che a Roma ci scappi il morto

cortei_romaNon si può far finta di nulla, non si può aspettare che a Roma ci scappi il morto per muoversi e prendere contromisure. Che non sono solo di ordine pubblico, che non passano solo per il rafforzamento degli uomini in campo. L’Italia non può permettersi in questa delicatissima situazione economica e politica che si perda il controllo della situazione. Da settimane gli analisti del Viminale seguono e monitorano le comunicazioni, i blog, i siti delle frange più estreme del fronte movimentista. Si parla di prove di insurrezione. Si può rischiare? Si può bloccare tutto sul nascere ed evitare che cortei e manifestazioni rendano insopportabile il clima romano? Gli infiltrati non sono migranti che sbarcano a Lampedusa, nuotano sott’acqua e si mischiano alle masse. Se le masse non ci sono gli infiltrati non si infiltrano. Forse una linea dura e di contrasto “prima” oggi vale più di un’intervento a posteriori. Meglio essere tacciati di scarsa democraticità che dover raccogliere poi i cocci. Roma città chiusa ai cortei, pullman bloccati in autostrada. treni controllati per alcuni giorni, l’esercito alle porte di Roma e in centro. La sfida all’eversione passa anche un pesante battage concordato sui media. Senza falsi pudori e senza pietà.
C’è una variabile in più, appena parzialmente risolta, quella della partita Roma-Napoli. Per il calcio c’è una franchigia particolare, si gioca venerdì’ sperando che basti. Non si può falsare il cam pionato. Il Paese non lo perdonerebbe

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