LATINA/Fazzone nella Commissione Antimafia. Giudicherà il suo ex capo, Nicola Mancino - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

LATINA/Fazzone nella Commissione Antimafia. Giudicherà il suo ex capo, Nicola Mancino

Fazzone, a sinistra, e il fedelissimo consigliere regionale Pino Simeone

Fazzone, a sinistra, e il fedelissimo consigliere regionale Pino Simeone

La notizia è troppo ghiotta per essere sottaciuta, il Fatto Quotidiano con goliardica ironia politica gli dedica un grande spazio, ed ha ragione. In rapida sintesi un uomo politico di enorme peso nel Lazio, discusso, accusato di  gestire il potere in modo disinvolto, un paio di inchieste smarrite per strada una (abuso d’ufficio, Asl di Latina) ancora aperta, è entrato nella Commissione parlamentare Antimafia. Claudio Fazzone, Pdl, un uomo, um mito per il Pontino. E’ entrato nella leggenda (lui non ha mai smentito) l’inizio della carriera – da poliziotto – come autista dell’allora ministro dell’interno Nicola Mancino, negli stessi anni della trattativa Stato-mafia . Strana ironia della sorte, la Commissione tiene sotto tiro proprio Mancino. Come andrà a finire?   Partito dal piccolo feudo del centrodestra in provincia di Latina, Fondi, Fazzone decisamente è arrivato lontano.  Proprio il Comune di Fondi ha rischiato lo scioglimento. Per mafia.  Secondo la DDA c’era parecchio di cui preoccuparsi, troppe indagini convergevano su alcuni personaggi della Giunta, iIl sindaco, Luigi Parisella, aveva chiuso troppe volte gli occhi,. E di Fazzone era proprio socio. E il parlamentare pidiellino ce la mise tutta, usò tutto il suo peso politico di uomo più votato della Regione Lazio per bloccare quella richiesta caduta sul suo piccolo feudo. E alla fine vinse: pochi giorni prima della decisione del consiglio dei ministri sul caso Fondi, il sindaco Parisella si dimise, evitando l’arrivo dei commissari prefettizi. Caso chiuso. Resta in qualche angolo del tribunale l’unico guaio serio. Da presidente del consiglio regionale del Lazio (2001-2005) aveva invaso la scrivania del dirigente della Asl di Latina con lettere di raccomandazione, tutte su carta intestata, tanto per far capire chi firmava. Oggi quella sua frenetica attività è sotto giudizio davanti al tribunale di Latina, che si dovrà esprimere a breve sull’accusa di abuso d’ufficio. Lui tira dritto e passa, sul Pontino comanda ancora lui, anche se deve dividere il feudo con alleati (o nemici, non si capisce bene) dell’Udc. Ha fatto eleggere la Polverini, non è riuscito a fare altrettanto con Storace. Ha un controllo remoto sulla Regione, dove diversi fedelissimi occupano ancora i posti chiave, e uno diretto sulla Provincia di Latina (se deve ricevere qualcuno in zona usa tranquillamente lo studio del presidente Cusani). La sua stella si stava offuscando. Ora è stato premiato, Chissà perché.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login