Il caso S.Andrea è emblematico: specializzandi al massacro, rischi per i pazienti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il caso S.Andrea è emblematico: specializzandi al massacro, rischi per i pazienti

s_adnrfeaGli specializzandi in corsia e nei pronto soccorso sono una realtà sempre più evidente all’interno delle nostre strutture ospedaliere e ritengo che si stia rasentando il limite dello sfruttamento, approfittando della buona volontà e del senso del dovere di giovanissimi professionisti”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, commentando la vicenda dell’arresto di un primario del Sant’Andrea che, con la collaborazione di tre colleghi dello stesso reparto, anche questi indagati, avrebbe costretto i tirocinanti a turni di lavoro massacranti, anche di 24 ore consecutive.

“Il caso del sant’Andrea potrebbe essere solo una punta di un iceberg dello sfruttamento degli specializzandi. Abbiamo già chiesto, senza avere risposta, l’attivazione dell’Osservatorio regionale della formazione medico specialistica, organo previsto per legge dal 2003 mai attivato e che vede il Lazio come unica Regione italiana inadempiente. Crediamo dunque indispensabile avviare fin da subito un attento monitoraggio in tutti i nosocomi di Roma e della nostra Regione. Chiediamo al Presidente Zingaretti di attivarsi affinché in tempi brevi si venga a conoscenza di quanti specializzandi operano al Policlinico Tor Vergata, all’Umberto I, al Gemelli e negli altri ospedali del Lazio. Vorremmo conoscere le effettive condizioni di lavoro e le caratteristiche del servizio da loro prestato. Crediamo sia necessario per la tutela di queste professionalità, oltre che per la garanzia di un servizio sanitario di qualità da offrire ai nostri pazienti. Abbiamo motivo di pensare che dal caso Sant’Andrea si arrivi a scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora”, conclude Santori.

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