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Roma caos, scontri al Ministero dell’economia, cassonetti in fiamme

Momenti di tensione con lancio di bottiglie all’angolo tra via Giolitti e via Napoleone III, dove si trova la sede del movimento di estrema destra Casapound

caosRoma caos, scontri al Ministero dell’economia, cassonetti in fiamme, è il solito copione, una città blindata per la manifestazione dei No Tav e dei gruppi antagonisti come quelli di lotta per la casa. Durante il corteo si sono verificati scontri, I controlli condotti nella notte dalle forze dell’ordine invece hanno portato al fermo di nove persone, tra cui stranieri, e al sequestro di spranghe e catene. Alcuni incappucciati hanno lanciato bombe carta contro i blindati schierati davanti il ministero dell’Economia. Gli agenti si sono coperti con gli scudi. Le persone vestite di nero avevano cappucci e maschere antigas. Il grosso del corteo continua a sfilare ma un gruppo di «neri» fronteggia i blindati davanti al Ministero: è partita la carica: alcuni incappucciati sono stati fermati. Il gruppo di incappucciati che aveva gettato bombe carta contro i blindati ha innalzato delle barricate lungo via Quintino Sella e via Goito per coprirsi la fuga. Hanno usato cassonetti. Nei pressi del ministero Economia c’è tensione. Si teme possano raggiungere altri ministeri. Oggetti, fumogeni e grossi petardi sono stati scagliati contro il dispositivo della Guardia di finanza che protegge l’edificio del ministero. Il ministero è stato bersagliato da un lancio di uova e bottiglie. Uno speaker ha detto: «circonderemo il palazzo da tre lati. Sarà assedio». Intanto in via Boncompagni sono state sfondate le vetrine di una banca.

Gli scontri davanti Casapound. Momenti di tensione con lancio di bottiglie all’angolo tra via Giolitti e via Napoleone III, dove si trova la sede del movimento di estrema destra Casapound: scontri tra un gruppo di manifestanti che si è staccato dal resto del corteo e le forze ordine. La tensione è salita quando un gruppo di manifestanti ha provato a raggiungere la sede di CasaPound, presidiata da una trentina di attivisti del centro sociale di destra muniti di caschi e mazze. Tentativo respinto dalle forze dell’ordine, nel frattempo fatte oggetto di lancio di bottiglie e pietre, che hanno impedito che le due fazioni venissero a contatto.

Una filiale del Monte dei Paschi di Siena è stata presa di mira con un lancio di uova. Al passaggio del corteo progressivamente i commercianti stanno abbassando le saracinesche, e allo scoppio dei primi petardi anche chi non lo aveva fatto finora ha chiuso il negozio. E intanto un gruppo di manifestanti staccato dal corteo si dirige verso il ministero del Tesoro.

Il corteo. Con quasi un’ora e mezza di ritardo sul tabellino di marcia, il corteo è partito. Tra i partecipanti c’è anche Erri De Luca. Intorno alle 16,15 la testa del corteo è arrivata a Santa Maria Maggiore mentre la coda si trova ancora a San Giovanni. La piazza continua a riempirsi. Il corteo procede lentamente tra canti, cori, balli. Alcuni petardi sono stati fatti esplodere dai manifestanti in via Poliziano, una traversa di via Merulana. «Siamo oltre 70mila», fanno sapere gli organizzatori. Migliaia di manifestanti erano rimasti fermi a piazza San Giovanni: «Ci sono diversi pullman fermati dalla polizia all’ingresso di Roma, per questo non partiamo: vogliamo attendere tutti», hanno spiegato i manifestanti. In testa al corteo si trovano i Movimenti per il diritto all’abitare dietro lo striscione «Contro precarietà e austerità organizziamo la nostra rabbia». Subito dopo il fronte del No, ovvero le «lotte territoriali»: No Tav, No Expo, No Muos. Tra loro anche molti migranti.

Imponente lo schieramento di forze dell’ordine tra Porta Pia e via XX settembre. Agenti della Digos percorrono a piedi le strade tra piazza Fiume e via Alessandria per individuare eventuali gruppi in attesa di agire. Nella zona tutte le serrande sono abbassate e le strade sono svuotate dalle auto: la paura è che possano essere oggetto divandalismi.

Sequestri e serrande abbassate. Sampietrini e oggetti contundenti, come spranghe e catene sono stati trovati lungo il percorso del corteo degli antagonisti. Gli oggetti erano nascostI dietro cespugli e sono stati sequestratI dalle forze dell’ordine. I sampietrini e altri oggetti contundenti sono stati trovati nei pressi di Porta Pia. Proprio in piazza di Porta Pia si dovrà concludere il corteo. Nei pressi ci sono alcune obiettivi sensibili come il ministero delle Infrastrutture e la sede delle Ferrovie dello Stato. Serrande abbassate e ingressi blindati con tavole di legno per i negozi e le banche in via XX Settembre, una delle tappe del corteo degli antagonisti, appena partito da piazza San Giovanni a Roma. Sulla stessa strada c’è anche la sede del Ministero dell’Economia, sorvegliato speciale da parte delle forze dell’ordine presenti in massa con camionette ed agenti. Presidiata anche Porta Pia, dove si concluderà il corteo.

Il sindaco Marino a Cracovia. «Dopo essermi consultato sia con il ministero dell’Interno sia con palazzo Chigi abbiamo deciso insieme che la scelta opportuna fosse quella di essere con i ragazzi nel viaggio della Memoria. Ovviamente sono in stretto contatto con la nostra unità di crisi in Campidoglio». Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, arrivato questa mattina a Cracovia per il viaggio della Memoria, visita che coincide con la manifestazione di questo pomeriggio nella Capitale a «rischio tensioni» per la quale sono in campo 4mila uomini delle forze dell’ordine.

I fermi. Quattro persone sono state fermate e denunciate dai carabinieri ieri sera nei pressi di San Giovanni perchè trovate in possesso di armi ed oggetti atti ad offendere. Altre cinque sono stati fermati dalla polizia al casello di Roma Nord. Sulla loro auto sono stati sequestrati due caschi, una catena con lucchetto ed una mascherina con filtro. Sommati ai 5 francesi fermati ed espulsi ieri sono in tutto 14 le persone finora fermate durante i servizi di prevenzione. Accertamenti sono in corso, infine, nei confronti di altre tre persone trovate in possesso di lacrimogeni, petardi, cappucci, bottiglie in vetro, guanti, occhiali e alcune fibbie. Sequestrati anche quattro estintori e un coltello. Trecento persone sono state controllate: 12 sono risultate avere precedenti in materia di ordine pubblico. Un furgone blindato per trasporto valori, apparentemente abbandonato in strada, è stato sequestrato dai carabinieri e affidato ad un deposito giudiziario. Il furgone è stato notato controllando le vie di accesso ai luoghi della manifestazione di questo pomeriggio a Roma.

Il percorso. Il corteo sfila dalle 14 alle 20, partendo da piazza di Porta San Giovanni e proseguendo lungo via Merulana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Liberiana, via Cavour, via Giovanni Amendola, viale delle Terme di Diocleziano, piazza della Repubblica, via Cernaia, via XX Settembre, via Goito, piazza dell’Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, piazza della Croce Rossa, viale del Policlinico fino a Porta Pia. Intanto sono state chiuse le stazioni metro A e B Barberini-Repubblica-Castro Pretorio-Colosseo

I No Tav. Il pullman che ha portato dalla Val di Susa una cinquantina di attivisti No Tav è arrivato in mattinata a Roma. Da Torino altri cinque pullman organizzati da centri sociali e altre associazioni. Decine di militanti sono arrivati nella capitale già ieri. Molti si sono sistemati nella tendopoli di San Giovanni, molti altri sono stati ospitati in una casa occupata nei giorni scorsi nel quartiere romano del Pigneto, in via Fortebraccio. Venerdì si sono verificati degli scontri tra una parte di questi ultimi e le forze dell’ordine.

Gli studenti. “Contro crisi e austerita’, il 19 ottobre assediamo la citta”. Con questo slogan scandito dai megafoni è partita da Piazzale Aldo Moro, davanti l’università La Sapienza, la manifestazione degli studenti diretta a piazza San Giovanni per unirsi al corteo contro l’austerità economica. Alcune centinaia di giovani stanno sfilando per le vie del quartiere San Lorenzo con bandiere No Tav e contro gli sfratti e i pignoramenti. Sono stati accesi alcuni fumogeni. Scanditi anche slogan contro la polizia, che segue con agenti in borghese il corteo, preceduto da un’auto dei vigili urbani.

Città blindata. Il timore è che si ripeta quanto successo nella Capitale il 15 ottobre del 2011, quando un gruppo di antagonisti mise a ferro e fuoco piazza San Giovanni. Ieri cinque francesi conosciuti come black bloc sono stati fermati ed espulsi. «Vogliono far passare il messaggio “No Tav uguale Black Bloc”», dice uno dei No Tav in viaggio verso Roma per la manifestazione di oggi.

I controlli nella notte. Se sono particolarmente presidiati ‘obiettivi sensibilì, come la Banca d’Italia e il ministero dell’Economia, davanti a cui sfilerà il corteo, o il ministero delle Infrastrutture, che si trova a pochi passi da Porta Pia, i controlli preventivi predisposti dal questore Fulvio della Rocca, che ieri hanno portato al fermo di cinque black bloc francesi e alla scoperta di un furgone con materiale da guerriglia urbana, hanno visto impegnati Polizia e Carabinieri tutta la notte in varie zone della città e continueranno anche nella mattinata di oggi e a ridosso della manifestazione. Gli antagonisti si preparano a quello che loro stessi chiamano l’«assedio». A Porta Pia promettono di organizzare una «notte bianca del dissenso».

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