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Roma, sfuma il record europeo. Solo 1-1 con il Torino

L'allenatore della Roma, Rudi Garcia

L’allenatore della Roma, Rudi Garcia

Niente record europeo per la Roma: il Torino ha fermato a 10 la serie di vittorie consecutive, dall’inizio del campionato, e il primato rimane del Tottenham ’60/’61, con 11 successi di fila. La corazzata di Garcia resta imbattuta, ma Napoli e Juventus si sono rifatte sotto, a -3 dai giallorossi. È stata un’impresa da Toro, i cui giocatori alla fine della partita hanno festeggiato come se avessero vinto. Così si è scaldato anche il pubblico granata, all’inizio un pò tiepido. L’1-1 vale quanto un successo per la squadra di Ventura, ancora molto incerottata (ma anche la Roma aveva assenza importanti, come Destro, Totti, Gervinho e Leandro Castan) ma combattivi e soprattutto bravi tatticamente . Al gol di Strootman nel primo tempo ha risposto Cerci, all’ottavo centro in campionato, il primo, lui che è romano e romanista, alla sua ex squadra. Per il bomber del Toro c’è stata la standing ovation quando Ventura l’ha tolto a pochi minuti dalla fine, per coprirsi con un altro difensore, Maksimovic. La Roma ha protestato per due episodi dubbi in area, soprattutto il secondo quando Maicon è venuto a contatto con Bellomo mentre stava per crossare dal fondo. Per l’arbitro Banti e i suoi collaboratori è stato tutto regolare. Ma l’episodio non declassa l’importante risultato colto dal Torino, che Ventura ha schierato senza timori reverenziali e senza paure di schierare una squadra spavalda il giusto, Nella Roma qualche segnale di stanchezza, per Garcia il rimpianto forse di avere messo in campo troppo tardi Ljajic che ha seminato lo scompiglio tra centrocampo e difesa granata. Dai suoi guizzi e da qualche battuta a vuoto di Glick, molto provato nel finale, sono venuti i pericoli per Padelli, che tra i pali ha confermato di essere molto più bravo che nelle uscite, respingendo una insidiosa punizione proprio del serbo. Duemila tifosi giallorossi hanno seguito l’armata invincibile (fin qui) di Garcia all’Olimpico di Torino dove invece il tifo granata è più compassato del solito, deluso forse dagli ultimi risultati o rassegnato alla sconfitta. Il Torino ha provato ad arginare la Roma con un 4-3-3 ben organizzato. I giallorossi hanno iniziato al piccolo trotto, con fitti fraseggi a centrocampo intessuti da De Rossi, Bradley e Strootman. La Roma, con Liajic in panchina, ha atteso con pazienza di piazzare il colpo, preoccupandosi anche di impedire il pericoloso contropiede del Toro imperniato sugli scatti e le progressioni di Cerci, che comunque ha fatto sempre soffrire i difensori avversari. Così fino al 12′ Toro e Roma sono state pari in tutto, con un tiro alto per parte, il primo vero pericolo lo ha però corso De Sanctis, che ha iniziato la partita con un’imbattibilità da 681′: tiro alto di El Kaddouri dopo un tentativo di ‘sfondamentò di Cerci. Ma al 25′ la Roma ha impresso la prima accelerazione: destro al volo, su azione da calcio d’angolo, di Florenzi, con pallone che sfiora la rete sopra la traversa. È stato il prologo al vantaggio giallorosso, firmato dall’ottimo Strootman che ha sfruttato un assist di Pjanic bucando la non perfetta difesa granata. La porta di De Sanctis, tuttavia, ha corso altri due pericoli prima dell’intervallo, sempre ad opera di Cerci, prima con una punizione finita alta di poco, poi con un sinistro del bomber granata deviato con qualche difficoltà in angolo dal portiere giallorosso. Al 45′ ancora Cerci, scattato in contropiede, ma praticamente senza compagni al seguito: è poi arrivato El Kaddouri ma il suo tiro è stato facilmente bloccato da Sanctis. Il Torino è partito forte nel secondo tempo ed al 20′ ha ottenuto il meritato pareggio: forse aiutandosi con una spinta – Benatia ha protestato – Meggiorini ha messo al centro dal fondo, per il guizzo vincente di Cerci. De Sanctis, battuto dopo 744′ (l’unico a fargli gol era stato finora Biabany del Parma) ha poi salvato il risultato respingendo una botta al volo di Meggiorini su cross di Basha. Ventura non ha pensato solo a difendersi, restando con tre attaccanti: Immobile dentro per Barreto. Garcia ha poi giocato la carta Lijaic senza però riuscire a centrare l’11/a vittoria.

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