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Cusani sfida il prefetto in un aula vuota: “Non me ne vado”

E’ andato in scena a via Costa lunedì pomeriggio il soliloquio di Armando Cusani, presidente della provincia di Latina che si è guadagnato la sospensione per 18 mesi dall’incarico dopo le due condanne di primo grado per abuso d’ufficio

Armando Cusani vuole sfidare il prefetto D'Acunto che lo ha sospeso dalla carica

Armando Cusani vuole sfidare il prefetto D’Acunto che lo ha sospeso dalla carica

Una conferenza stampa per il “sospeso” dalla carica di presidente della provincia di Latina, Armando Cusani. Ancora dentro l’Ente a fare il comandante ai suoi mille dipendenti. Preparatemi una conferenza stampa! avrà urlato dalla sua stanza con le bandiere, una dell’Italia e una dell’unione europea. Ubbidienti i “suoi”, tra i quali molti compaesani, cioè in quel di Sperlonga, si sono dati da fare tra mailing list e telefonate. Ma poi chi si è presentato è stato discriminato. La vigilanza aveva ricevuto ordine di far passare alcuni e altri (non graditi) di non farli accedere al palazzo delle isitituzioni di via Costa. La legge sulla comunicazione della pubblica amministrazione prevede che tutti i giornalisti che hanno i requisisti possano partecipare. Non è così per Cusani che ha diviso quelli “buoni” da quelli “cattivi” secondo il suo gradimento. O meglio, quelli assertivi e quelli che scrivono le notizie per informare i cittadini. Cusani usa da un decennio questo metodo, e le querele (per intimidire la categoria) ne sono un esempio.

E lo ha dimostrato ieri. Una voce senza contraltare poiché i giornalisti presenti alla conferenza stampa hanno deciso di andarsene apprendendo che i colleghi di Latina Oggi erano stati lasciati alla porta poiché ospiti non graditi. Quale sgarbo avranno mai commesso? Semplicemente quello di aver dato la notizia della sospensione, lo scorso sabato due novembre, rovinandogli le feste. A testimoniare i contenuti dell’invettiva le riprese delle tv private, che hanno immortalato ogni singolo momento dell’autodifesa dell’esponente del Pdl che ha riunito intorno a sé una buona parte di fedeli: sindaci, consiglieri provinciali, assessori, esponenti del Pdl. Anche i giornalisti che hanno abbandonato la sala della conferenza sono stati tacciati di essere succubi di una testata che gli ha sempre fatto la guerra, dimenticando forse che esiste ancora un briciolo di solidarietà all’interno di una pur criticabile categoria come quelle dei giornalisti.

Cusani ha pesantemente contestato il provvedimento del prefetto D’Acunto, definendolo in sostanza una scortesia istituzionale. Una critica nel metodo e nel merito, visto che il presidente della provincia contesta in toto anche l’impianto della legge Severino da cui discende l’inibizione del ruolo ricoperto. Cusani ha ribadito che darà battaglia al prefetto con ogni mezzo ed in ogni ambito istituzionale e legale.

Intanto Cusani rilancia:«Non sono incandidabile, pertanto mi presenterò alle prossime elezioni europee. Me lo hanno chiesto in tanti: Berlusconi, Tajani…». Tutti tranquilli, dunque, sentiremo ancora parlare dell’ex sindaco di Sperlonga che da un lato avrebbe la tentazione di mollare via Costa, dall’altro precisa che sarebbe un danno per la collettività se l’amministrazione provinciale di Latina non portasse a termine i sui progetti…E comunque chiosa: «Tra qualche giorno tireremo le somme», lasciando intendere che sono tutti dalla sua parte e che tanto possono governare l’ente sia la giunta sia il consiglio. Insomma, si scopre che un presidente della provincia, in fondo, non serve. Giuseppe Cecchini

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