Ostia e Fregene, ladri di pigne all'assalto delle pinete - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ostia e Fregene, ladri di pigne all’assalto delle pinete

Nell'ultima settimana i carabinieri hanno arrestato una decina di persone e altrettante sono state denunciate. Recuperate 1,3 tonnelate di frutti

pignaroliDopo i ladri di rame, dei tombini di ghisa dalle strade, dei lampeggianti a pannelli fotovoltaici, degli sportelli in acciaio dei contatori di acqua e gas, sulla scena del crimine locale spuntano anche i «predoni» di pigne e pinoli. Sul litorale romano è un assalto che nell’ultima settimana ha fatto registrare solo da parte dei carabinieri una decina di arresti e altrettante denunce nei confronti di persone accusate di furto aggravato. Recuperati anche 1300 chili della preziosa refurtiva e restituita al legittimo proprietario ovvero il Comune di Roma o quello di Fiumicino quando a essere depredate sono le pinete di Fregene.

I pignaroli entrano in azione usando come strumenti lunghe canne, rampini e sacchi resistenti. Ad occuparsene sono quasi esclusivamente stranieri che si muovono alla luce del sole, organizzati alla meno peggio con furgoni scassati o con vecchie station wagon, per non dare nell’occhio. Sul mercato delle decorazioni natalizie, le pigne sono pagate 80 euro al quintale ma c’è chi, per ricavarne i pinoli, le acquista anche a 100 euro. Ed è adesso che la raccolta si fa più proficua, e quindi redditizia.

Quando vengono bloccati dalle forze dell’ordine è raro che si ordini la custodia cautelare in carcere per i predoni delle pigne. La magistratura, infatti, è divisa, per filosofia e per agenda: alcuni giudici sposano la linea dura, altri ritengono, anche un po’ seccati, di avere ben altre priorità. Così, raramente i pignaroli vengono condannati a sei/otto mesi grazie alle attenuanti e al rito abbreviato, con una pena pecuniaria tra i 150 ai 516 euro, mentre per i più non viene nemmeno convalidato l’arresto.

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