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Biglietti dell’Atac “col trucco”: indagati in 14, anche 3 dipendenti

atacFinanzieri del comando provinciale di Roma stanno effettuando oltre trenta perquisizioni nei confronti di numerose società (edicole, bar, internet point) e delle abitazioni dei relativi titolari, nell’ambito di un’indagine che ha portato alla luce una associazione per delinquere dedita alla produzione, distribuzione e commercializzazione di biglietti Atac contraffatti e/o alterati, venduti a ignari cittadini che li hanno poi utilizzati per i loro spostamenti in metro e autobus.

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alberto Pioletti della Procura della Repubblica di Roma e condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma. Allo stato la truffa riguarda alcune centinaia di migliaia di ticket, per un valore commerciale di circa 500mila euro, anche se gli accertamenti sono ancora in corso e nuovi sviluppi sono attesi dall’esito delle perquisizioni di oggi, nel corso delle quali sono state individuate altre società e sequestrati ulteriori 7.000 biglietti falsi. Gli indagati per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, all’appropriazione indebita ed alla falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto sono al momento 14, tra cui tre dipendenti di Atac.

Il sistema truffaldino, oggetto anche di una denuncia sporta dai vertici dell’Atac, è risultato particolarmente ingegnoso. Alcuni dipendenti infedeli della società si occupavano periodicamente di ritirare presso i distributori automatici presenti nelle varie stazioni della metropolitana i biglietti invenduti, da concentrare presso i depositi dell’azienda. Tali biglietti non sono immediatamente utilizzabili, perché sprovvisti della codifica magnetica attribuita dall’erogatore all’atto del pagamento del corrispettivo da parte del viaggiatore. I titoli così sottratti venivano riciclati, dopo aver apposto in maniera illecita sugli stessi un codice che li rendeva riconoscibili dai lettori dei tornelli che consentono l’accesso al servizio. A questo punto entravano in gioco una serie di esercizi commerciali compiacenti che vendevano i biglietti a ignari viaggiatori.

Quest’ultimo passaggio era necessario, atteso che i biglietti erogati dai distributori automatici sono diversi da quelli normalmente in vendita presso bar ed edicole. Per smascherare la truffa e individuare gli esercizi commerciali che si occupano della rivendita al pubblico dei biglietti, nei mesi di gennaio e febbraio, le Fiamme Gialle, con l’ausilio di personale di Atac, hanno effettuato una serie di controlli dei titoli di viaggio in possesso dei viaggiatori presso alcune fermate della metropolitana di Roma, che sono stati eseguiti inibendo elettronicamente ai tornelli la codifica magnetica utilizzata dai falsari e sentendo poi i viaggiatori trovati in possesso dei biglietti alterati in merito al luogo di acquisito. In tal modo si è risaliti a tredici esercizi commerciali, tra edicole, bar e internet point.

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