Maltempo: scatta l'allerta Tevere, chiuse le banchine - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maltempo: scatta l’allerta Tevere, chiuse le banchine

Nuova perturbazione in arrivo, proveniente dalla Sardegna

tevere 2Il Tevere è in stato di preallerta per il rischio di straripamento dopo i rovesci temporaleschi della notte scorsa, a causa dell’intensa perturbazione proveniente dalla Sardegna. I vigili urbani hanno controllato gli argini del Tevere per allontanare le persone che vivono nelle case costruite lungo il fiume. Resta impraticabile il percorso ciclabile che taglia Roma da nord a sud. La situazione, fa sapere la protezione civile comunale, rimarrà invariata per le prossime 24-48 ore. Per ora l’idrometro di Ripetta misura un livello di 6 metri e 50, classificato come livello di attenzione. Ma i rovesci previsti potrebbero velocemente portare il fiume al livello di allarme, che scatta comunque a tredici metri. La Protezione civile ha attivato dodici presidi operativi nelle zone più critiche della capitale. In particolare San Sisto per la zona del centro, Pratolungo e Scorticabove sulla Tiburtina. Qui, sistematicamente la piena di Tevere e Aniene provoca allagamenti, mettendo in ginocchio interi quartieri, comprese le attività produttive della Tiburtina Valley. Ma le idrovore, le motoseghe e le squadre dei volontari sono arrivate anche all’Idroscalo e all’Infernetto: in via Scartazzini, una zona a rischio per la presenza di un canale a livello della strada. Due anni fa un cingalese morì intrappolato nello scantinato allagato dove viveva con la moglie e la figlia di pochi mesi: era tracimato il canale di bonifica lungo via di Castel Porziano. Anche le temperature cominciano ad abbassarsi, in particolare da metà settimana, di almeno sei gradi rispetto ai valori di questi giorni. Il fine settimana, invece, resta ancora un’incognita. Nei dodici presidi, allestiti dal centro a Ostia, a supporto delle squadre composte da operatori, volontari e dagli addetti del Servizio Giardini di Roma Capitale, diversi mezzi quali idrovore, motoseghe e ponti mobili sviluppabili. In mattinata è prevista una riunione per decidere le misure per affrontare le successive trasformazioni meteorologiche.

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