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Povero Marino, con il concorsone finisce nei guai. Il Pdl lo denuncia per procurato allarme

campidoglio1-300x216L’unica vittima del caos scoppiato sul maxiconcorso rischia di essere lo stesso sindaco Ignazio Marino. “Esistono gli elementi di responsabilità penali nell’operato del sindaco Marino per procurato allarme ed eccesso di potere. Per questo presenteremo un esposto-denuncia in procura contro il sindaco e chiediamo alla Procura se ci siano altre responsabilità di altri profili e, nel caso, di individuarli e procedere nei loro confronti”. Questo l’annuncio del capogruppo Pdl in Campidoglio, Sveva Belviso, che ha presentato l’esposto insieme ai consiglieri Marco Pomarici, Giordano Tredicine, Giovanni Quarzo e l’ex assessore al Personale giunta Alemanno, Enrico Cavallari. “Quando ci sono aspetti di irregolarità concorsuali è naturale e d’obbligo rivolgersi alla magistratura. Quindi, pur essendo condivisibile la scelta fatta – ha continuato Belviso – non possiamo non farci alcune domande importanti come: cosa è accaduto in Campidoglio nei giorni precedenti all’annuncio del sindaco; chi e perché ha dato mandato su accertamenti rispetto a una procedura su cui non erano stati sollevati ricorsi; perché non sono stati consultati né i presidenti né i commissari al fine di avere informazioni utili; con quali poteri istruttori sono stati toccati materiali d’esami; perché i commissari e i presidenti non sono stati chiamati durante le verifiche” e soprattutto per il gruppo capitolino “chi ha autorizzato ad aprire la cassaforte nella quale per legge erano conservati i documenti”. “Abbiamo deciso di agire con questo atto di esposto e denuncia – ha precisato Belviso – perché sentiamo la responsabilità nei confronti della città e dei ragazzi che hanno risposto onestamente a un concorso. Il sindaco ha abusato di un potere che non ha rovinando la vita a questi ragazzi”. Per il vicecapogruppo Pomarici “non si può aprire bocca e dare fiato ma questo ha fatto Marino. L’azione del sindaco é stata illegittima ma noi facciamo una promessa a questa amministrazione e al sindaco: i prossimi giorni saranno i giorni della verità”. “C’é uno stato di allarme ma sono convinto che tutto questo allarme è stato messo in atto perché nel 2014 ci e’ stato comunicato che non ci sono i soldi per il personale – ha detto Tredicine – Uno di questi concorsi, ad esempio, è terminato e 43 persone hanno il titolo per entrare. Perchè allora non sono previsti questi fondi? Crediamo che Marino non possa decidere per nome e conto di se stesso”.

Nel frattempo a piazzale Clodio un pool di magistrati sta analizzando la relazione elaborata dall’avvocatura comunale accompagnata da una lettera del sindaco Ignazio Marino: Abuso d’ufficio, corruzione, frode in pubbliche forniture, questi i reati al vaglio di chi indaga sulla vicenda del maxi-concorso del Campidoglio indetto per 22 procedure per 1.995 posti al Comune. L’incartamento è stato affidato dal procuratore Giuseppe Pignatone al procuratore aggiunto Francesco Caporale, che si occupa dei reati commessi in danno della pubblica amministrazione. I sostituti che dovranno valutare la sussistenza di irregolarità nelle procedure sono Francesco Dall’Olio e Letizia Golfieri. Per il momento comunque il fascicolo resta un “K”, ossia un “atti relativi” senza ipotesi di reato e senza indagati.

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