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Concorso per i manager della sanità, Zingaretti denunciato alla Procura della Repubblica

zingaIl governatore Zingaretti e i tre saggi che per suo conto  – Riboldi, Longo e Grey – stanno gestendo il concorso per i nuovi manager della sanità laziale sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per una serie di irregolarità commesse appunto in relazione alla faccenda dei nuovi direttori generali. Per conto di Assotutela l’avvocato Luisa Cicchetti ha depositato in questi giorni l’atto d’accusa che da più parti veniva dato per certo. La procedura adottata è irregolare, sostengono i denuncianti  (artt. 323 C.P. e 479 c.p. con il vincolo di cui all’art. 110 C.P. e le aggravanti del caso di specie) che chiedono condanna penale e risarcimento danni.  In particolare vengono contestate la violazione dell’Art. 13 D.P.R. 487 del 1994 in tema di trasparenza dei concorsi pubblici, in quanto le Commissioni esaminatrici devono stabilire e pubblicare in tempo contemporaneo alla pubblicazione del bando di concorso le modalità e criteri di valutazione, anche in riferimento all’Art. 97 Cost. e all’art. 1 della L. 241 del 1990 che hanno qualificato il principio di trasparenza quale principio fondamentale dell’agire della P.A; e la  violazione dell’art. 3 bis del D.P.R. 502 del 1992 circa l’impossibilità di ammettere al concorso per la nomina di Direttori Generali, Direttori Amministrativi e Direttori Sanitari coloro che sono sottoposti a procedimento penale per delitto per cui è previsto l’arresto in flagranza.
Il quadro è complesso, la Regione in questi giorni ha difeso il proprio comportamento ma il dado è tratto. Sono in arrivo denunce singole e ricorsi al Tar da parte degli esclusi, il caso monterà comunque per mille motivi politici e legali. Certamente dei passaggi nella richiesta di requisiti sono stati bellamente saltati, certamente candidati non in possesso dei requisiti necessari hanno passato almeno la prima parte della selezione: una fitta cortina fumogena e una serie di norme transitorie comunicate via mail in corso d’opera hanno aumentato la confusione (voluta) sulla vicenda. Grottesca la prova in due tempi di sabato scorso riservata ai poco meno di duecento superstiti (ma i motivi della esclusione degli altri 400 non è stata resa nota): una prova propedeutica ad una ulteriore selezione ma non determinante (lo diceva la mail stessa). Insomma, a questo punto Zingaretti è sistemato: deve rendere conto alla magistratura, al Tar e all’opinione pubblica. E la sanità aspetta.

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