Marino risolve l’emergenza storni (forse). E’ già qualcosa - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Marino risolve l’emergenza storni (forse). E’ già qualcosa

Ignazio_Marino_tristeAnche le pietre (anzi i sanpietrini) lo sanno, se ne stanno convincendo tutti. La scelta di puntare su Ignazio Marino – nata da tortuosi ragionamenti e da scontri di potere all’interno del Pd – non sta producendo gli effetti sperati. Nessuna polemica, ma elementari, crudi calcoli politici. Che il chirurgo prestato alla politica fosse difficilmente gestibile era cosa nota, che fosse inadeguato al compito decisamente difficile, alla mission impossibile di rimettere in riga la scassata macchina amministrativa della capitale era cosa altrettanto certa. Allora perché rischiare. A Ferrara sarebbe stato perfetto, forse anche a Reggio Emilia, due città piatte da tutti i punti di vista, adatte alla bicicletta. Roma è tutta in salita e con saliscendi pericolosi, non bastano i soliti slogan, gli annunci, le promesse. Il personaggio non ha il respiro per governare la capitale ed è assalito dai problemi, dalle emergenze, soffocato dalle richieste d’aiuto e dalle cambiali da scontare. Non è mestiere suo, non è giusto che i romani debbano pagare per la presunzione del sindaco. Troppe mele avvelenate, troppe bombe ad orologeria sul suo percorso. Cadrebbe chiunque se non adeguatamente protetto e Marino non lo è. Sarà utile in questo senso il cordone sanitario che Cosentino-Machiavelli, nuovo capo del Pd romano, cercherà di costruirgli intorno? Scandalo Atac, scandalo concorsone, emergenza Metro C, per non parlare dell’ovvio problema del bilancio, ingestibile per chiunque. Chi porterà per mano fuori dalle sabbie mobili il sindaco di Roma? Che ha fatto un armistizio con gli autisti degli autobus, con i tassisti, con i vigili, ma non ha risolto e archiviato alcun fascicolo. Ma è riuscito ad infilarsi in vicoli stretti e pericolosi con sortita sulla pavimentazione dei sanpietrini (è il caso di pensare anche a questo oggi?), con l’annuncio della pedonalizzazione integrale dei Fori (non bastano i problemi provocati dalla sua avventata iniziativa?) per pavoneggiarsi di fronte agli stranieri, con la sua benedizione alle Unioni Civili e alle adozioni gay, alienandosi le simpatie dei cattolici conservatori e della diocesi. Un sindaco laico e di sinistra per far contenti i protettori del Pd? Non sarebbe meglio che si concentrasse sulle emergenze quotidiane della città e oltre a risparmiare facesse entrare nuove risorse? Da anni tutti sanno che il patrimonio immobiliare del Comune è una realtà viscida e confusa, che sollevare il coperchio è pericoloso: ma sarebbe stato più produttivo concentrarsi su questo, ad esempio (e non delegare ai politici di professione l’incombenza), e vedere di trarne qualcosa. Vendere tutto è forse possibile, rientrare di crediti forse è più facile. Ma qualcuno evidentemente lo ha sconsigliato. Meglio taglieggiare la gente con l’aumento dei permessi Ztl (se li tagliassero invece, o li riconsiderassero verificando la liceità di alcune concessioni, entrerebbero meno soldi freschi…), più sicuro. E il decoro urbano, gli abusivi del commercio, i parcheggiatori, i lavavetri, i rom, le buche, il traffico, la sicurezza? La temperatura di una città si misura an che e soprattutto su questa difficile quotidianità. Ma Marino vola troppo alto per capirlo. E volando alto ha intercettato gli storni che complicano la vita di decine di migliaia di romani. A questo, pare, sta provvedendo. Forse perché girando in bici qualche “regalo” in testa lo ha ricevuto. E non ha gradito.

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