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PRATI/Quando il caos è papale

Intervista al Presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, sul traffico intorno al Vaticano

Sabrina Alfonsi, Presidente del I Municipio (Ex XVII)

Sabrina Alfonsi, Presidente del I Municipio (Ex XVII)

Torniamo a parlare di viabilità e di traffico, soprattutto nelle zone intorno al Vaticano, dove ormai i residenti e coloro che vi lavorano, sono abituati al traffico caotico e al caos che incontrano soprattutto i mercoledì, durante le udienze del Santo Padre. Papa Francesco senza dubbio ha portato nella capitale un numero sempre più alto di fedeli e pellegrini.
Disagio non dipendente solamente dalle udienze o dagli angelus del Santo Padre, ma anche da soste selvagge, fuori regola e, soprattutto, senza sanzioni, che i romani subiscono durante tutta la settimana. I vigili ci sono, ma non possono far tutto, “specialmente se sono impegnati in altri servizi”, riferiscono gli esperti. Eppure basta scegliere un giorno a caso e andare in Via Ottaviano per vedere il numero sempre crescente di abusivi e ambulanti che si confondono con le guide turistiche che offrono, a pagamento, tour a San Pietro e alla Cappella Sistina. I marciapiedi sono occupati. La strada, dovrebbe essere un’isola pedonale, è piena di macchine non autorizzate, parcheggiate in fila. Al centro della strada, bus, tra e taxi, fanno fatica a passare tra la gente che non può/non vuole usare il marciapiede. Arriviamo al semaforo che fa incrocio con Viale Giulio Cesare. A poche decine di metri ci sono due pullman turistici fermi: forse stanno aspettando i pellegrini che ritornano da piazza San Pietro. Quei pullman non dovrebbero essere lì, all’interno dell’anello ferroviario. Dall’altra parte della strada c’è un gabbiotto. Dentro ci sono due vigili che parlano come se non si accorgessero di nulla. In strada ce ne sono altri tre. Qualcuno ogni tanto fischia a qualche automobilista che si ferma in doppia fila. I romani sbuffano e si lamentano. Che immagine hanno i turisti della città? Esiste un piano di regolamentazione della viabilità? Lo abbiamo chiesto a Sabrina Alfonsi, Presidente dell’ex XVII Municipio (oggi I Municipio)

Presidente, come sta andando la regolamentazione del traffico nelle zone intorno al Vaticano? Si riuscirà a contrastare il fenomeno di violazione delle regole e offrire ai romani e turisti l’immagine di una città funzionale ed efficiente?
Dopo il primo mercoledì di settembre si è cercato di mettere a regime l’arrivo dei bus turistici, che possono sostare in alcune zone delimitate e riservate, intorno a San Pietro, lo il tempo strettamente necessario per la discesa o la salita dei passeggeri. Poi devono parcheggiare negli stalli previsti che sono situati nelle vicinanze del Vaticano, come il Parking Gianicolo, Stazione Aurelia, Gregorio VII. La situazione è migliorata, ma molto c’è ancora da fare. Chiaramente è richiesto anche il rispetto delle regole non solo per ragioni normative, ma soprattutto per dare ai turisti una immagine positiva e ordinata della città. È richiesta molta collaborazione da parte dei residenti, tenendo presente che ormai il quartiere Prati è caotico di suo durante tutta la settimana, anche per le udienze del giudice di pace che – coincidenza vuole – si tengono sempre di mercoledì.

Parlava di traffico e di comprensione. Ci sono state molte polemiche tra i cittadini per alcuni cambiamenti di senso di marcia in alcune strade del municipio come via Fabio Massimo o via Terenzio. Era davvero necessario questa modifica?
Quel cambiare il senso di marcia è stato fatto per combattere l’inquinamento che risulta più basso se le macchine viaggiano in un unico senso di marcia. Il disagio è minimo, poiché ci sono semafori e strade che permettono di girare intorno alla strada in maniera rapida. Stiamo inoltre studiando la realizzazione di un sistema di parcheggio misto in via Cola di Rienzo, ovvero riservare le strisce blu (a pagamento) per i commercianti dalle 9 alle 19 e per i residenti nelle altre fasce orarie. Questo potrebbe creare maggiore scambio e dinamicità, poiché molti residenti al mattino vanno al lavoro con la macchina e tornando ritroverebbero i posti lasciati dai commercianti. È una ipotesi che va sperimentata.

Francesco Vitale

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