“Quella felice anomalia nel panorama della sanità laziale” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

“Quella felice anomalia nel panorama della sanità laziale”

Il Prof. Emmanuele F.M. Emanuele

Il Prof. Emmanuele F.M. Emanuele

“Una felice anomalia” nel panorama della sanità italiana, un modello assistenziale efficiente e completo che ha spesso precorso le soluzioni degli enti nazionali ed internazionali e ha adottato strategie sancite solo in seguito dalle normative di settore. Nel definire la sua “creatura” il Prof. Emmanuele F.M. Emanuele non poteva trovare parole più adatte e pertinenti: il «Centro di Cure Palliative Fondazione Roma Hospice-SLA-Alzheimer è esattamente  questo e anche qualcosa di più. Nessuna enfasi, nessun trionfalismo, purtroppo o per fortuna le cose stanno così. C’è una sanità pubblica e privata disastrata e ci sono delle eccellenze, delle isole felici che spesso per mille inconfessabili motivi restano sconosciute o quasi all’opinione pubblica. L’hospice risponde ad alcune delle grandi emergenze socio-sanitarie della nostra epoca, quella della gestione dei malati terminali, della terribile e micidiale Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia che non lascia scampo; e dell’inquietante moltiplicarsi dell’Alzheimer, sindrome alla quale non si riescono ancora ad opporre difese efficaci.  Servono risposte, serve una rete integrata a maglie strette che consenta a chi è entrato in quel tunnel, pazienti e familiari, di vivere con dignità la terribile esperienza. In Italia c’è poco o nulla. Bisogna ammetterlo».  A quindici anni dalla sua nascita – nei giorni scorsi la celebrazione dell’evento –  la struttura rappresenta effettivamente una vera e propria anomalia: potrebbe essere il modello, l’esempio di una risposta organica alle esigenze della collettività in questo settore ed è invece una mosca bianca, una anomalia appunto in un sistema confuso, arretrato, paralizzato da inefficienze, sprechi e cattive gestioni. Presidente della Fondazione Roma il prof. Emanuele, uomo di finanza e di cultura, ha fatto della sua battaglia personale alla ricerca di una sanità migliore una bandiera. Ma la Fondazione e il suo presidente in questo quadrante della vita politica, sociale e amministrativa sono “scomodi”, la mission non è ostacolata ma nemmeno agevolata. In un sistema disastrato qual è quello della sanità italiana i primi della classe spesso non godono – fattore determinante – di buona stampa. E così pochi sanno ad esempio che  il personale sanitario dell’Hospice – logisticamente situato in una tranquilla strada di Monteverde vecchio, via Poerio –  dispone di una preparazione professionale e psicologica adeguata, al di là del proprio settore di competenza, nonché di moderne nozioni informatiche; che il Centro è all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, avendo adottato una cartella clinica completamente informatizzata, fondamentale per il monitoraggio costante dell’assistenza al malato. Questa cartella, infatti, permette a tutti i membri dell’équipe di accedere, in tempo reale, ai dati relativi al paziente. Non è cosa da poco. Il modello è trasferibile, l’hospice può interagire correttamente e positivamente con le strutture socio-sanitarie sul territorio? Sono scommesse ancora da vincere.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login