La scommessa di Arion - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La scommessa di Arion

Marcello Ciccaglioni è il titolare della catena che a Roma ha 20 punti vendita e occupa 120 addetti “Nonostante la crisi siamo riusciti a investire in nuovi spazi e ad aumentare la gamma dei servizi”

Le librerie sono luogo di culto e di cultura, ce ne dovrebbe essere una ad ogni angolo, per lo meno in ogni quartiere, come le caserme, le farmacie, le chiese. Un presidio. Eppure il sistema oggi pensa di poterne fare a meno, il multimediale fagocita e schiaccia tutto. C’è chi resiste. Iniziamo da questo numero una ricognizione sul territorio, alla ricerca delle librerie e dei librai che resistono. Cerchiamo di capire, di sostenere, di individuare la tipologia dei clienti, gli umori del mercato. Magari serve a qualcosa

arionI numeri sono più eloquenti di tanti discorsi. In Italia, negli ultimi due anni, il fatturato dell’industria del libro è “crollato” di 800 milioni di euro, da tre miliardi e 800 milioni a tre miliardi. E’ uno dei prezzi della crisi. Un calo del fatturato del 20%. “Se le cose vanno avanti di questo passo tra cinque anni di librerie ne rimarranno ben poche. Un problema sociale per i lavoratori del settore. Ma anche un problema ben più vasto che riguarda la cultura in generale” dice al Corriere di Roma Marcello Ciccaglioni, titolare delle librerie Arion, una catena che nella Capitale dispone di 20 punti vendita (con 140.000 titoli disponibili in tempo reale) e dà lavoro a 120 persone.

Marcello Ciccaglioni è un libraio “indipendente”, non è cioè sostenuto da nessun gruppo editoriale come, per esempio, le librerie Feltrinelli e Mondadori, che controllano all’incirca i tre quarti del mercato nazionale. Ciccaglioni proviene dal mondo dei “piccoli” librai e delle cartolibrerie che vendono libri scolastici e, nonostante il successo imprenditoriale, se ne sente ancora espressione. E non dimentica i suoi inizi, i primi libri venduti, a sedici anni, al “banco 5” della “Fiera del libro” di Piazza Esedra. Quanta strada da allora, attraverso idee originali come la vendita la vendita dei libri nelle edicole e l’intenso lavoro per allungare sempre più, in maniera originale, la catena delle sue librerie.

La crisi è generale e anche chi vende libri ne è vittima, piccoli e grandi, visto che anche aziende come Feltrinelli Hoepli e altre sono dovute ricorrere ai contratti di solidarietà. Ma c’è chi soffre di più degli altri. “Bisogna capire – spiega Ciccaglioni – che quello delle librerie indipendenti, delle cartolibrerie, è un commercio atipico, non è come gli altri. I prezzi sono imposti, i margini esigui. E se non hai dietro chi ti sostiene finanziariamente chiudi. Feltrinelli, Mondadori e soci, anche con la crisi, hanno più mezzi e mi auguro che recuperino. In Italia c’è poi una situazione particolare: agli sconti praticati dalla grande distribuzione devono essere posti dei limiti. In Francia, per esempio, è il 5%; da noi fino a un paio di anni fa erano addirittura del 25%/30 %, perché gli sconti sui libri servivano da “specchietto delle allodole” per la vendita di altri prodotti. Ora sono limitati al 15%, e va un po’ meglio”.

La crisi non risparmia ovviamente nemmeno le librerie Arion, che però non la subiscono passivamente, ma contrattaccano. “Nessuno riuscirà a farmi accettare l’idea che non ci siano più librai – afferma Ciccaglioni -. Con sinergie e razionalizzazioni siamo riusciti a fare economie, e questo ci ha permesso di investire in nuovi spazi, ma anche di allargare la gamma dei nostri servizi. Non solo libri, ma tutto ciò che attiene alla cultura e agli interessi culturali dei clienti”. Un esempio? La carta Arion permette di avere, oltre agli sconti sui libri, anche prezzi scontati per eventi teatrali, o per concerti, all’Auditorium o a Santa Cecilia. In una delle librerie Arion, altro esempio, si possono comperare biglietti “last minute” per spettacoli teatrali o concerti con sconti fino al 65%.

Non è tutto. “La crisi ci costringe a cercare di attirare nuovi clienti. Dobbiamo trovare il modo di attirare in libreria chi ancora non ci viene” spiega Ciccaglioni. Con questo obiettivo, le librerie Arion hanno in progetto la creazione di eventi, come fanno già in occasione della presentazione di nuovi libri, e di favorire la nascita di circoli. Già oggi nelle le librerie Arion si vendono Cd, E-book, playstation ed altri giochi elettronici “ma, per attirare un numero ancora maggiore di clienti, dobbiamo fornire una gamma sempre più vasta di servizi”.

Al patron delle librerie Arion, si sarà capito, la competizione non fa paura. Altrettanto chiaro, e lo dice apertamente, è che non condivide il comportamento di un certo tipo di clienti, appassionati di lettura e di libri, che amano andare in libreria, sfogliano i libri e poi, magari per pigrizia, spiegano al libraio che li assiste che “questo libro mi piace, lo comprerò online tanto in un paio di giorni me lo recapitano a casa”. “E’ vero che internet è una comodità. Ma questi signori devono capire che, così facendo, ad un certo punto la loro libreria potrebbero non trovarla più” il commento amaro di Marcello Ciccaglioni. Carlo Rebecchi

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