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San Camillo, maternità nel caos. Mancano scale anticendio e percorsi per le mamme

san-camilloSan Camillo, maternità nel caos, anche se il ministro Lorenzin difende l’eccellenza del reparto e il direttore generale Morrone parla di problemi di manutenzione. In realtà il padiglione maternità, è senza scale antincendio (senza vie di fuga dunque), privo di percorsi «ad hoc» per le neomamme, con tutti i rischi per la privacy e la sicurezza delle pazienti e dei lavoratori. È la denuncia di Stefano Barone, del sindacato degli infermieri NurSind, e del consigliere regionale Fabrizio Santori, componente della Commissione sanità della Regione, che ieri mattina hanno effettuato un blitz nel dipartimento materno infantile. «In caso di incendio c’è un rischio molto elevato – sottolinea Santori – per le pazienti e i neonati, non essendoci le vie di fuga previste. Mancano le scale antincendio e la sala parto è posta al terzo piano. Sono passati sei mesi dalla mia denuncia e solo a marzo è arrivata la delibera dell’ospedale che prevedeva la costruzione della scala antincendio. Poi dopo altri mesi sono stati fatti alcuni lavori di ritinteggiatura, ma della scala neanche l’ombra. È stata nominata solo una commissione non si sa per fare cosa». Eppure parliamo dello stesso ospedale dove, qualche anno fa, fu ambientato il documentario-reality «Reparto maternità».
«Il problema della sicurezza non riguarda solo medici e infermieri – avverte Barone – ma tutte le persone che transitano nel padiglione, dalle partorienti ai familiari. Ci sono letti in corridoio che fanno parte integrante del reparto, delimitati con un separé». Secondo Santori, «nel Lazio ci sono situazioni di incompetenza nella gestione della sicurezza nelle strutture ospedaliere. La situazione di questo reparto la denunceremo nella Commissione salute della Regione». La maternità dell’ospedale S. Camillo è «un’eccellenza della sanità romana e laziale», con 3.500 parti l’anno, «ma che a livello strutturale e di sicurezza dei lavoratori e pazienti non è all’altezza della qualità dell’assistenza. Abbiamo denunciato il problema della mancanza delle scale antincendio da dieci anni. Invano». Ad affermarlo è Guido Damiani, primario facente funzioni del dipartimento maternità. «L’amministrazione – prosegue – ha elaborato progetti e programmato la ristrutturazione e la costruzione delle scale antincendio, ma una volta inviato alla Regione tutto si ferma». Un grande lavoro è portato avanti dall’ufficio del Tribunale del diritto del malato, che da tempo denuncia: «L’assistenza ai malati – spiega Marisa Cantarini – non è garantita come dovrebbe essere. La situazione igienico-sanitaria non è più accettabile. Basta fare l’esempio del reparto reumatologia del padiglione Maroncelli dove la biancheria sporca viaggia con quella pulita sullo stesso montacarichi: una cosa gravissima. È anche da qui che partono le infezioni».

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