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Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Enoteche di Roma/ Rocchi, grande distribuzione e cura del dettaglio

rocchi-300x199Entro nel magazzino del punto di vendita di viale Somalia 178 e mi trovo di fronte un ambiente che mi sorprende. Pur avendo già visitato varie enoteche, non avevo mai visto un locale di stoccaggio così grande e mi rendo subito conto che l’ordine di grandezze, quanto meno a livello strettamente commerciale, è differente. Intorno ai grandi (e numerosi) scaffali si affaccendano magazzinieri che con l’aiuto di muletti depositano centinaia di casse di vino imballate sui ripiani più alti. Qui si lavora, qui si vende e si vende parecchio, è palese: il ritmo è frenetico. Lo è anche al piano di sopra, negli uffici amministrativi, dove gli operatori lavorano al computer e rispondono incessantemente al telefono, mentre si avvicendano rappresentanti e corrieri, tutti in attesa di parlare con Roberto Rocchi. Attendo anch’io una ventina di minuti, il gestore era fuori. Ho tempo di notare i quadretti motivazionali nell’ufficio: ‘Se insisti e resisti raggiungi e conquisti’ e ‘Vendere è come radersi: se non lo fai ogni giorno diventi un barbone’. Inizio a farmi un’idea. Appena rientrato, Roberto è assalito dalle richieste dei suoi dipendenti e dei corrieri che aspettano la sua firma per continuare il giro di consegne. Sbrigate in un attimo queste faccende, ci sediamo per scambiare due parole. Non è frettoloso – mi dedica la sua attenzione con interesse e cortesia – ma mi dà l’impressione di essere un uomo efficiente, uno che non ha tempo da perdere e si è abituato a fare le cose per bene nel minor tempo possibile. E’ una scelta obbligata: Roberto Rocchi e sua moglie Giovanna gestiscono altri tre punti vendita oltre a quello di via Somalia (sotto il quale si trova il grande deposito di cui sopra): via della Balduina 120/a; via A. Scarlatti 7; via G. Animuccia 13/a. “L’attività è stata avviata nel 1904 da mio nonno e portata avanti da mio padre e da mio zio – ci racconta – Io ho iniziato a lavorare e formarmi con la vendita al dettaglio, ma nel 2005 ho deciso di dedicarmi al magazzino di viale Somalia, agli ordini, alla vendita all’ingrosso, alla consulenza per le carte dei vini di ristoranti e hotel. I punti vendita sono gestiti dai miei dipendenti”. Il locale al piano di sopra è impressionante quanto il magazzino al piano di sotto. Le bottiglie divise per regione tra bianchi e rossi, coprono tutte le pareti dal pavimento al soffitto (in tutto circa 4000 etichette), e se ne trovano per tutte le tasche: dai vini da due euro fino a quelli più prestigiosi. La selezione di altri alcolici è vasta e anche in questo caso molto varia (dalle marche popolari fino a cognac da 1400 euro). “Diamo attenzione alla ‘nicchia’ così come al cliente comune. Trattiamo con principi e ambasciatori ma anche con le famiglie del quartiere. Vendiamo al prezzo giusto, e possiamo farlo grazie alle grandi quantità che distribuiamo. Guadagnamo più coi numeri che con il ricarico sui singoli pezzi, come accade per le grandi catene di distribuzione, qualunque sia la tipologia del prodotto venduto”. Effettivamente l’impressione che si ricava, osservando l’attività di carico e scarico del magazzino, è proprio quella di un grande distributore. “I clienti si avvicinano a noi anche perché la diffusione del nostro nome e l’entità della nostra attività su Roma, sono già di per sé una garanzia, sia per la qualità che per il prezzo. Se si va da Euronics o da Decathlon è perché il marchio è una sicurezza e perché si cerca il risparmio. Si affidano a noi anche per i nostri tempi di consegna: abbiamo puntato molto sulla velocità.” Rocchi ci conferma poi una tendenza di cui ci hanno già parlato altri gestori: “è difficile che il cliente cerchi il vino al più basso prezzo possibile. La cultura del vino si è diffusa. Si tende magari a comprarne meno spesso ma di maggiore qualità. I clienti cercano il vino buono, ci chiedono consigli: sta a noi indirizzarli verso le bottiglie con un buon rapporto qualità-prezzo, a prescindere dalle marche”. Lorenzo Marziali

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