Sostenibilità o sostenibi…blablabla? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Sostenibilità o sostenibi…blablabla?

SIF_Sustainability-International-Forum1Sviluppo sostenibile, più parole che fatti concreti per ora in Italia. E’ quanto emerso lo scorso 20 e 21 novembre a Roma, presso la Casa dell’Architettura, dove si é tenuta la quinta edizione del SIF – Sustainability International Forum, da anni punto privilegiato di dialogo e confronto a livello internazionale fra aziende, istituzioni, mondo accademico, associazioni, studenti e cittadini, creando una vera e propria agorà contemporanea grazie anche all’uso del web service Visible Cloud Live (www.visiblecloudlive.com) che ha permesso la proiezione dei commenti provenienti dal pubblico attraverso Twitter.
L’iniziativa, promossa da Pentapolis Onlus, ha avviato il confronto partendo dalla riflessione per comprendere quali sono le sfide e le tendenze in atto a livello mondiale in tema di sviluppo sostenibile, passando ad analizzare il modo in cui la globalizzazione, la green e blue economy stiano influenzando e orientando l’evoluzione di una crescita economica a misura d’uomo.
Entrando nel concreto, si è analizzato, a che punto sia arrivato il processo di sviluppo sostenibile e cosa ancora è possibile e si deve fare. In particolare é emerso che al giorno d’oggi si sente un gran parlare di sostenibilità ma nei fatti, il mondo, è poco sostenibile, ad esempio: effetto serra in aumento, la distanza in termini di ricchezza tra nord e sud del mondo che non si assottiglia e una perdita di biodiversità che sembra inarrestabile.
Soprattutto, il Forum ha evidenziato come la sostenibilità appaia una cosa a sé stante, non accomunabile, cioè, con l’economia o altre materie scientifiche. Il tema infatti é tuttora visto, in particolare, come uno strumento strategico di comunicazione da parte delle aziende e delle istituzioni, ma misterioso e costoso da parte sempre degli stessi attori nell’attuare politiche concrete volte alla salvaguardia della natura e dell’uomo.
Fa riflettere inoltre, che su un questionario proposto per l’occasione ad un campione di studenti universitari, la maggior parte associ al termine sostenibilità il termine innovazione e che una grande maggioranza si senta poco coinvolta nell’attuare comportamenti virtuosi.
La soluzione, dopo i due giorni del forum di studio, per uscire da questa situazione di stallo, prevede un diverso approccio di tutti gli “attori” interessati, dai giovani alle aziende ed alle istituzioni, iniziando a ragionare in modo multidisciplinare pensando al rapporto tra economia e ambiente come se fosse una sola cosa.

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