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Flop differenziata, record al III municipio, Serpentara e Fidene invase dalla spazzatura

Il presidente Marchionne "Abbiamo denunciato l'Ama per gravissime inadempienze". Al Tufello cumuli di immondizia e alla Bufalotta gli scatoloni non vengono nemmeno ritirati

mondezzaTufelloVia Villa di Faonte, Tufello: alle 13.30 la montagna di rifiuti fuori del cassonetto dell’indifferenziata ha raggiunto livelli imbarazzanti. Stesso vergognoso scenario in via Rapagnano, Fidene, alle 14.15. Sempre Fidene, appena pochi minuti dopo, a largo Fausta Labia, i sacchi del materiale non riciclabile dilagano intorno al cassonetto, occupano il marciapiedi e si appoggiano all’albero. E se non bastasse, a largo Cloe Elmo, dal cassonetto blu del multimateriale pendono grappoli di immondizia, occupano la strada. Altra tappa: alle 14.35, in via della Bufalotta 191, il contenitore bianco della carta e del cartone è strapieno, con corredo di scatole ammassate in terra e sopra il coperchio. Il sopralluogo di ieri del cronista conferma quello che i comitati denunciano da tempo: in III municipio il nuovo sistema di raccolta differenziata stradale è un vero fallimento. Perché non basta aggiungere il cassonetto dell’organico con il coperto marrone e la campana verde per il vetro per parlare di rivoluzione della raccolta. Bisogna assicurare passaggi frequenti e regolari, presidi sul territorio. Invece i cassonetti sempre pieni, il desolante spettacolo dei rifiuti a terra dicono chiaramente che questo non succede. “Abbiamo più volte denunciato l’Ama per gravissime inadempienze contrattuali – racconta il presidente del municipio Paolo Marchionne – abbiamo chiesto al dipartimento Ambiente di attivare un procedimento di controllo sull’effettiva attività di Ama, la scorsa settimana abbiamo incontrato tecnici e vertici dell’azienda, ma la situazione non migliora”. Il comitato di quartiere Serpentara ha inviato a Repubblica foto inequivocabili, che documentano il disastro del III municipio: via della Bufalotta, via Niccodemi, via Conca d’Oro evocano le immagini di Napoli nei suoi momenti peggiori. “Noi lo abbiamo detto dall’inizio – riprende Marchionne – con i cassonetti non si garantisce la qualità dei rifiuti conferiti e non puoi avere il controllo. Qui funziona solo il porta a porta, come a Cinquina, per esempio. Siamo vittima di un paradosso: il nostro è stato il primo municipio a partire con il nuovo sistema di raccolta differenziata, eppure siamo stati molto penalizzati. Abbiamo perso moltissimi addetti e mezzi, dirottati sulle zone del porta a porta”. Una scelta effettuata in extremis dall’Ama, come ha denunciato la Cgil Funzione pubblica e ha documentato Repubblica in un dossier precedente, non accompagnata da una seria programmazione. Il risultato è stato quello raccontato: tanti operatori che attendono istruzioni negli stabilimenti, ma rimangono inattivi perché non ci sono mezzi sufficienti per gli spostamenti.
“Qui a Talenti – denuncia Sergio Moltedo, del comitato di quartiere – la differenziata stradale non funziona perché i passaggi dell’Ama sono troppo rari e perché non ci sono abbastanza cassonetti. In via Ojetti, per esempio, i secchi sono sempre pieni e le buste a terra. Passano gli operatori, raccolgono le buste, ma non svuotano i contenitori. Così i residenti lasciano di nuovo a terra i rifiuti. L’altro assurdo – continua Moltedo – è che i cassonetti sono stati attaccati alle recinzioni e ai muri dei parchi, dalla parte della leva che si deve spingere con il piede per aprire il coperchio. I cittadini, specialmente gli anziani, hanno difficoltà ad infilarsi in quello spazio angusto per spingere la leva, così lasciano i sacchi a terra”.
Boccea. “Qui regna il degrado totale, abbiamo visto anche i topi”. È riassunto nella frase della signora Giuliana, 67 anni, residente, lo stato di incuria in cui versa via Pio VII, nel quartiere Boccea. Ieri alle 13.45 all’altezza del civico 66 il cassonetto dell’umido è pieno e numerosi sacchetti d’immondizia sono abbandonati a terra e sopra il coperchio. Una montagna di sporcizia che si fa sentire, maleodorante, lungo la strada e rende fastidioso per i pedoni addirittura camminare. Una preziosa riserva alimentare per i topi.

Conca d’Oro. Cassonetti pieni e rifiuti per le strade. Nel quartiere Conca d’Oro la situazione è al collasso. Su via Val Senio furgoncini dell’Ama passano di fronte a contenitori della carta stracolmi, senza fermarsi. Su viale Jonio i bordi delle strade sono piene di cartacce, bottiglie vuote e buste. Addirittura su viale Tirreno si trovano scarpe e lenzuola. “È una vergogna – racconta Davide Serusi, abitante della zona – trovo sempre i cassonetti pieni, buste e scatole per terra. Quando piove la situazione peggiora: si formano rigagnoli d’acqua che trasportano i detriti”. Pigneto. Dal furgone bruciato adibito a discarica ai cassonetti sovraccarichi di immondizia. Al Pigneto ce n’è proprio per tutti i gusti. “É una situazione insostenibile, soprattutto davanti al mercato, dove i sacchetti che traboccano dai contenitori sono la meta notturna preferita per tutti quelli che vogliono rovistare nella spazzatura”, spiega Pietro, residente storico del quartiere. Invece, a due passi dall’isola pedonale, sulla circonvallazione Casilina, si può ammirare la carcassa di un camion dato alle fiamme, trasformata in un raccoglitore per ogni genere di rifiuti. San Lorenzo. Poltrone, sacchetti, sassi, scatoloni, materiale elettrico e scarti alimentari. È l’arredamento dei cassonetti dell’immondizia di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo. “È una discarica a cielo aperto dove si trova di tutto, dai mobili ai frigoriferi che restano lì anche tre giorni”. Lo racconta Stefano, un operaio che lavora nell’azienda artigianale al civico 18. “Del resto l’Ama passa quando piove” aggiunge ironizzando sul degrado della strada. Contenitori stracolmi anche in via dei Ramni, dove sono numerose le buste sui marciapiedi.

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