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VITERBO/A Villa Rosa l’ispezione dell’ASL, ‘un infermiere per trenta pazienti’

MINOLTA DIGITAL CAMERA«Villa Rosa non rispetta i criteri per l’accreditamento». La denuncia è di Antonella Ambrosini, responsabile per la sanità della Fp Cgil, a seguito di un’ispezione della Asl. In pratica, il personale impiegato nei diversi reparti convenzionati con il sistema sanitario pubblico, è insufficiente. Lo ha verificato l’azienda sanitaria che il 10 ottobre ha spedito un’apposita task force nella struttura. Gli uomini della Cittadella hanno spulciato tutte le carte e conteggiato gli operatori presenti al momento del blitz. E a verbale hanno denunciato la carenza di personale. Ne è nato un contenzioso tra la clinica e la Asl, con la prima che accusa la seconda di non saper fare i conti. Nel caos, la Cgil oggi invierà tutta la documentazione alla Regione e non solo: «Chiederemo che tutte le strutture convenzionate vengano ispezionate. Finora non è stato fatto. Ma solo così potremo garantire l’assistenza dovuta a tutti i pazienti». Il faro da seguire nell’intrigato sentiero che porta all’accreditamento è il decreto 90 della Regione. Per ogni reparto, stabilisce quanto personale è previsto in base ai posti letto. Prendiamo l’Rsa, ovvero la residenza sanitaria assistenziale. Per gli 80 posti previsti «mancano – scrive la Asl nel verbale datato 14 novembre – quattro operatori socio-sanitari nella fascia notturna». Anomalie riscontrate anche nelle cartelle cliniche, risultate incomplete di alcune informazioni. Per l’hospice, che vede riconosciuti dalla Asl 40 posti domiciliari e 10 residenziali, mancano quattro infermieri proprio nei turni previsti per l’assistenza dei pazienti non ricoverati. Infine, per la neuropsichiatria sottolineata la carenza del numero di operatori per il turno di notte. «Per i 30 pazienti nei tre reparti distinti, a garantire l’assistenza notturna – denuncia Ambrosini – ci sono un solo infermiere e un operatore; dovrebbero essere sei». In questo quadro, lo scorso anno la proprietà ha dichiarato 70 esuberi, poi scesi a 40. «E invece – dice la sindacalista – il personale è troppo poco». Ma gli amministratori non solo ribattono punto su punto alla Asl, ma pare siano intenzionati ad aprire la mobilità. «Finché l’accreditamento non sarà confermato – conclude Ambrosini – chiederemo alla Regione di rifiutare la procedura».

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