Concorso internazionale “Francesco Siciliani” sul tema del “Padre nostro” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Concorso internazionale “Francesco Siciliani” sul tema del “Padre nostro”

sagra2Dopo lo straordinario successo dell’edizione 2012 con oltre duecento partiture arrivate dai cinque continenti, torna, nella 69.ma Sagra musicale umbra del prossimo settembre sul tema “Libertà”, il Concorso internazionale di composizione per un’opera di musica sacra,“Premio Francesco Siciliani”. A presentare il concorso a Roma, questa mattina, si legge sul sito della Radio Vaticana, il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, in collaborazione con la Fondazione Perugia Musica classica. Tema della prossima edizione del Concorso internazionale di composizione sarà il “Padre nostro” con una composizione per coro con o senza organo, che i partecipanti dovranno presentare, entro il primo giugno 2014, della durata massima di 15 minuti. “Uno dei grandi problemi a partire dal Concilio Vaticano II – ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, promotore e sostenitore del concorso – è proprio quello di trovare nuove forme espressive, anche del canto popolare. Forse questa potrebbe essere una delle tappe faticose, che dobbiamo percorrere, per riuscire ad avere buona musica – musica qualificata, secondo, però, la grammatica e lo stile contemporaneo – e, dall’altra parte, l’atmosfera sacra, propria della liturgia”. Il 13 settembre, nella serata finale, la composizione vincitrice sarà eseguita nella Basilica superiore di Assisi dal Coro della cattedrale di Stoccolma, diretto da Gary Graden. L’eccellenza del luogo, degli interpreti, e anche della giuria internazionale, presieduta dal polacco Krzysztof Penderecki, per un testo che, ha voluto sottolineare il cardinale Ravasi, può diventare l’invocazione dell’intera umanità, che attende dal cielo una mano che allevi le sue paure e il suo vuoto. Svelato anche il tema della prossima edizione della Sagra musicale umbra, che sarà la libertà, come anticipa il direttore artistico della Sagra, Alberto Batisti: “Per esempio, il tema della liberazione di un popolo, come ‘Israele in Egitto’ di Händel, che è uno dei più grandi oratori della storia e che racconta una storia di liberazione: il passaggio del Mar Rosso; ma anche questa intonazione di Poulenc delle poesie di Eluard in ‘Figure humain’, dove c’è questa meravigliosa lirica ‘liberté j’écris ton nom’, che Poulenc scrive durante la Seconda Guerra Mondiale. C’è anche un Coro di Britten, ma non so se riuscirò a farlo, che si chiama ‘Advance democracy’. Vorrei anche dare qualche assaggio almeno, un esempio di cori rivoluzionari del periodo della Rivoluzione francese, cori però d’autore. Sono tutti, infatti, cori importanti, di celebrazioni per le vittorie o l’esaltazione del lavoro e dell’agricoltura…”.

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