Esercenti, sarà serrata - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Esercenti, sarà serrata

Il Campidoglio tira dritto e non offre margini accettabili di trattativa. Solo una revisione dei tagli, caso per caso. Possibile tregua per le feste natalizie, ma la situazione sembra irrimediabilmente compromessa.

Claudio Pica

Claudio Pica

L’ora X della protesta degli esercenti romani potrebbe scattare il 20 dicembre, immediatamente a ridosso del Natale, il giorno dopo il nostro arrivo in edicola. Andrà a finire – in questi casi accade quasi sempre così – con una tregua armata fino a gennaio, lo scontro non conviene a nessuno. Ma siamo ad un passo dalla reazione estrema, storica, di chi regge in larga parte l’economia della capitale e prende solo schiaffi . Il Movimento dei Forconi insegna, per esasperazione si possono far saltare gli schemi. Stiamo ai fatti. Se non verrà aperto un confronto in merito alle lettere recapitate per la riduzione degli spazi esterni per i tavolini e per i rincari generalizzati (in primo luogo la Tares) – effetto di una delibera della Giunta precedente ma che l’assessore di Marino pretende solo di “pilotare”, sfruttare al massimo consentito, ci sarà probabilmente una delle più grandi “serrate” mai viste a Roma. Un passo molto forte che già dalla scorsa settimane era stato paventato e del quale manca solo la conferma ufficiale. In ogni cao l’aria che tira è oramai quella di uno scontro tra gli imprenditori romani dei bar, gelaterie, pizzerie, ristoranti e il Comune di Roma guidato (si fa per dire…) dal “Sindacoinbicicletta” e da una Giunta a dir poco “masochistica-tafazzista”. L’incontro dei rappresentanti dell’Associazione Esercenti Bar e Gelaterie di Claudio Pica con l’Assessore Leonori e il Presidente della Commissione Commercio Orlando Corsetti ha avuto un esito del tutto interlocutorio, pare sia stata pronunciata anche una affermazione: “abbiamo contro tutti, voi (gli esercenti, n.d.r.) sareste solamente una sigla fra le altre”. Vale a dire, fate quello che vi pare, andiamo avanti lo stesso. Le regole debbono essere rispettate e ci vuole decoro, pare continuino a ripetere i rappresentanti politici di centro-sinistra che guidano il Campidoglio: peccato che tra ambulanti abusivi, sporcizia, buche non riparate, accampamenti irregolari, accattonaggio – parliamo di regole non rispettate, anzi, pesantemente calpestate – gli unici con cui ci si accanisce sono coloro che lavorano onestamente, creano ricchezza e posti di lavoro in una Capitale a grande vocazione turistica. Uno strabismo omicida, francamente intollerabile. In sostanza al momento di scrivere queste note manca solo la sintesi di quell’iter partecipativo che sta coinvolgendo tutti gli esercenti tramite un questionario che aiuti a capire che tipo di protesta mettere in atto. Una protesta efficace che faccia capire al Comune di Roma che i tagli agli spazi esterni saranno la mazzata finale ad un settore che sta soffrendo già molto la crisi. Uno studio evidenzia il fatto che la decurtazione di 4/8 tavolini all’esterno, farebbe perdere circa 2 posti di lavoro, tra camerieri e cuochi, per ogni esercizio. Oltre ai mancati introiti per le casse Comunali per la tariffa O.S.P. pagata. Moltiplicato per le lettere recapitate in questi giorni, l’effetto sarebbe una vera sciagura per tutti. Vie d’uscita? Una, strettissima. Il Comune di Roma Capitale ha dato come unica alternativa quella di rivedere caso per caso le situazioni per verificare se vi siano degli errori oppure delle incongruenze. Poca roba. Per quello che sappiamo, ci sono casi di azzeramento degli spazi esterni e riduzioni drastiche (da 65mq. a 4,5): definirle “incongruenze”, in un momento di crisi, è un gentile eufemismo. Non resta che attendere gli esiti del questionario che Claudio Pica ha recapitato in questi giorni a tutti i commercianti anche tramite un servizio che è partito da lunedì scorso e che porterà direttamente il modulo a tutti i pubblici esercizi romani. Se anche dovesse esservi una tregua il problema si sposterebbe di qualche settimana per ripresentarsi con la stessa drammaticità. Dalle prime rilevazioni il senso di rabbia e frustrazione è molto alto e davvero questa volta si rischia di assistere ad una serrata generalizzata. Per il “Sindacoinbicicletta” e la sua giunta rosso- ideologica-massimalista (non è una forzatura di parte, è nei fati) un gran bel risultato. La protesta, salvo le variazioni cui abbiamo accennato, è fissata per il 20 dicembre. Chi vivrà vedrà.

 

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