Il bluff delle targhe alterne: ci stanno prendendo in giro, è stato un sacrificio inutile - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il bluff delle targhe alterne: ci stanno prendendo in giro, è stato un sacrificio inutile

roma-targhe-alterne--300x225Targhe alterne, blocco del traffico, veicoli esenti, deroghe varie non sembra abbiano risolto il problema dello smog nella capitale. Lo confermano i dati ufficiali del comune che dopo la prima settimana di targhe alterne, mostrano non una diminuzione, ma addirittura un aumento delle polveri sottili che già erano al di sopra del limite di 50 microgrammi per metro cubo Ecco solo alcune zone: Arenula è passata da 57 a 71, Preneste da 57 a 77, Francia è rimasta a 65, Cinecittà da 81 a 97, il parco di Villa Ada da 59 a 60, la tenuta agricola del Cavaliere da 60 a 61, piazza Fermi da 58 a 72, Cipro da 58 a 68, Tiburtina da 67 a 88, Malagrotta da 55 a 70. Questa settimana si è replicato. Targhe alterne martedì e mercoledì. La situazione delle polveri sottili era migliorata di poco lunedì scorso, complice anche la domenica con un po’ di pioggia. Ma almeno 6 centraline erano comunque in allarme: Preneste (53 microgrammi per metrocubo), corso Francia (56), Cinecittà (59), Cavaliere (65), Arenula (54) e Malagrotta (59). Che una o due giorni di blocco alternato per la seconda settimana servisse a poco o a niente ne erano e ne sono già convinti gli stessi cittadini. A dar loro man forte arrivano però anche gli esperti. Per il Presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, il blocco non dovrebbe limitarsi solo al traffico privato, ma andrebbero fermati i pullman del centro, bisognerebbe aumentare il costo della sosta tariffata piuttosto che quello dell’autobus e ridurre le strisce bianche, fare nuove corsie preferenziali per il trasporto pubblico ed estendere la Ztl fino a tarda sera. Targhe alterne inutili anche per il prof. Franco Battaglia, professore di Chimica ambientale all’Università di Modena, per il quale il provvedimento di targhe alterne inciderebbe sulla riduzione dell’inquinamento
solo dell’1%. Secondo il docente, pur facendo sparire tutte le automobili in circolazioni, l’inquinamento atmosferico si ridurrebbe solo di un terzo: non è solo il traffico a causare smog, ma anche il riscaldamento degli edifici e le altre attività umane di carattere industriale, insieme all’inquinamento dovuto alla produzione elettrica e a quello di origine naturale. Gli automobilisti sono stressati. La maggior parte preferisce rischiare di prendere la multa piuttosto che andare in autobus o in metropolitana. Per Gianluca, impiegato, non serve a nulla il contributo per cambiare auto, ma basterebbe adeguare le leggi e consentire di omologare le migliorie agli impianti di scarico. Incontriamo poi Giulia, al parcheggio di un supermercato. Ha appena fatto la spesa. Le chiediamo se non sarebbe meglio utilizzare i mezzi pubblici e lasciare la macchina. Ma la donna ci apre il portabagagli, pieno di cibarie, pacchi voluminosi all’interno dei quali c’è carne, pane, acqua e molto altro ancora. “Sono in macchina e ho approfittato a prendere un po’ più di cose, è vero – ci racconta – ma con una spesa minima di due o tre buste come ci salgo sugli autobus che sono sempre pieni?”. E le polveri sottili e l’inquinamento? Con il Natale alle porte e il tradizionale shopping natalizio (ovviamente in macchina), converrà riparlarne dopo le feste. Francesco Vitale da ‘Il Corriere di Roma’ n. 17

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