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Tassisti abusivi, arrestati due giudici, due cancellieri e un avvocato: corruzione in atti giudiziari

taxi_abusiviLa Polizia Ferroviaria individuava e multava tassisti e Ncc abusivi alla stazione Termini e questi, puntualmente e in maniera estremamente celere, esibivano una sospensiva del Giudice di Pace che imponeva il dissequestro del veicolo e la restituzione dei documenti di guida e di circolazione. È stato questo particolare a far scattare le indagini della Polfer del Lazio che hanno portato all’arresto anche di due giudici di Pace dell’ufficio di Ostia (Roma), accusati di corruzione in atti giudiziari, di due cancellieri e di un avvocato. L’operazione, partita da un’indagine iniziata a marzo, non si è fermata ai confini capitolini e ha portato complessivamente all’emissione di 18 ordinanze di custodia cautelare, 13 delle quali emesse dalla Procura di Roma e 5 dalla Procura di Perugia (una persona, l’avvocato, è destinatario di due ordinanze di custodia). «Si è scoperto che due giudici di pace dell’ufficio di Ostia, con la mediazione di un avvocato, interferivano in maniera illecita nella trattazione dei fascicoli», ha spiegato il dirigente della Polfer Lazio Domenico Ponziani che poi ha chiarito il ruolo dell’avvocato arrestato: un «mediatore tra i giudici di pace e i vari clienti. Le indagini su questo avvocato – ha continuato – hanno consentito di appurare l’esistenza di un traffico di marche da bollo per atti giudiziari contraffatte». Proprio seguendo questa pista, la polizia ferroviaria ha scoperto e sequestrato una stamperia clandestina a Somma Vesuviana (Napoli) che produceva marche da bollo false, che arrivavano fino al tribunale civile di Roma. «È stata chiusa una delle rivendite nel tribunale civile di Roma – ha riferito il dirigente dei servizi di polizia giudiziari della Polfer regionale Marco Napoli – e arrestati i due gestori». «Le marche da bollo venivano prodotte a Napoli e vendute nel tribunale di Roma», ha detto Ponziani. E Napoli gli ha fatto eco: «Da Napoli partiva – ha continuato – un corriere che viaggiava sempre in treno e che trasportava verso Roma i quantitativi delle marche contraffatte richieste: marche da bollo e contributi unificati che vanno applicati ad ogni tipo di atto giudiziario che può essere depositato in un tribunale. Ieri mattina, quando abbiamo fatto irruzione nel sottoscala dove era ubicata la stamperia, abbiamo avuto certezza dei nostri sospetti: ovvero che la carta dove erano stampati questi contributi era originale». Quindi ha sottolineato l’importanza della «collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, con la Polfer di Napoli e con la squadra mobile di Napoli». Complessivamente, tra il filone degli uffici giudiziari romani, partito dai taxi abusivi e quello della stamperia clandestina vicino Napoli, al momento si stima una truffa ai danni dello Stato per 300 mila euro. «Gli indagati fino ad oggi sono una trentina – ha riferito ancora Napoli -. Le indagini, coordinate dalle procure della Repubblica di Roma e Perugia, non sono affatto concluse».

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