Opera di Roma, arriva Fuortes, “con Muti per l’eccellenza” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Opera di Roma, arriva Fuortes, “con Muti per l’eccellenza”

Carlo Fuortes

Carlo Fuortes

È Carlo Fuortes il nuovo sovrintendente dell’Opera di Roma. Il cda appena nominato lo ha eletto oggi nella prima seduta convocata in tutta fretta al Costanzi. E già nel prossimo incontro, fissato per il 23 dicembre, il consiglio affronterà il nodo del ricorso al finanziamento straordinario previsto dalla legge Bray. Accolta con entusiasmo dal sindaco Marino, che lo ha fortemente voluto, e dal presidente della Regione Lazio Zingaretti, la nomina di Fuortes preoccupa però parte del sindacato del teatro romano, che da ieri è in sciopero con lo stop sine die delle prestazioni proprio contro l’eventualità di un ricorso alla legge Bray. Lui rassicura: «Sarà un mio preciso impegno continuare la strada dell’eccellenza artistica nata con la presenza del maestro Muti, per migliorare ulteriormente la programmazione e l’immagine internazionale del Teatro dell’Opera», annuncia subito. Mentre sottolinea che la nuova legge offre proprio «questa possibilità di rilancio, risanamento e sviluppo permettendo, d’altra parte, la massima attenzione alla salvaguardia occupazionale ed economica dei dipendenti». La legge «non obbliga a licenziare», chiarisce poi all’ANSA, si limita a dare la possibilità di mettere in mobilità, ricorrendo alla societa Ales (Spa del Mibact) fino al 50% dei dipendenti ma anche nessuno. Adesso comunque la priorità sarà controllare i conti e stabilire il da farsi. Tra i primi compiti del nuovo cda c’è per legge la modifica dello Statuto, che poi dovrà essere applicato entro il dicembre del 2014. Classe 1959, manager ed economista, Fuortes ha alle spalle una notevole esperienza gestionale: è ad di Musica per Roma (incarico che scadrà nel 2015) che dal 2003 gestisce l’Auditorium parco della Musica. Fino a pochi giorni fa ha ricoperto l’incarico di commissario straordinario per il Teatro Petruzzelli di Bari, è stato consigliere del teatro di Roma dal 1998 al 2001 e direttore generale di Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale dal 2002 al 2003. Presidente di Izi, una società di analisi e di studi economici, è anche nei Cda dei Cinema per Roma. Ha insegnato Sistemi organizzativi dello spettacolo dal vivo al Dams Università Roma 3, è membro della giunta esecutiva di Federculture e, dal 2011, segretario generale della associazione Economia della Cultura. Assumendo il nuovo incarico di sovrintendente dell’Opera di Roma non lascerà, almeno per il momento, l’incarico a Musica per Roma. «Non c’è incompatibilità». Ma, secondo quanto si apprende, con il lirico romano avrebbe concordato uno stipendio mensile di 1000 euro lordi (come dirigente di Musica per Roma percepisce intorno ai 200 mila euro annui lordi). E la separazione da Musica per Roma potrebbe avvenire fra qualche mese quando, approvato il nuovo statuto, il cda dovrà decadere e poi essere rinominato. Da lui, sottolinea il sindaco Marino, «Roma si attende un contributo di elevata professionalità e iniziative volte anche a coinvolgere la cittadinanza e i lavoratori, i mecenati e i filantropi privati a livello nazionale e internazionale, perchè l’Opera diventi sempre più ambasciatrice dell’immagine della capitale nel mondo» . Anche il governatore del Lazio è fiducioso: «Il Teatro dell’Opera di Roma rivivrà gli antichi splendori, tornando ad essere un punto di riferimento culturale internazionale». Critico l’ex sindaco Gianni Alemanno, che invita Fuortes a «non accumulare troppe cariche» e chiede ai nuovi vertici «di non distruggere anni di lavoro che hanno portato questa istituzione a fare un salto di livello fino ai vertici della lirica mondiale». Intanto, con il corpo di ballo che a sorpresa si dissocia dallo sciopero annunciato ieri da Slc Cgil, Fials Cisl e Libersind Confsal, è salva all’ultimo momento la ‘primà del Lago di Cigni, che andrà in scena senza orchestrali con una base registrata. «Noi del corpo di ballo siamo convinti che lo spettacolo debba andare in scena per rispetto del pubblico», spiega il primo ballerino e delegato sindacale Uilcom Alessandro Tiburzi. I problemi del teatro li dobbiamo risolvere fuori dal palcoscenico».

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