CASTEL SANT’ANGELO/ Il suk resuscita dopo appena un mese dal blitz dei Vigili - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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CASTEL SANT’ANGELO/ Il suk resuscita dopo appena un mese dal blitz dei Vigili

suk-santangelo-300x200I venditori ambulanti sono già tornati a spartirsi i pochi metri quadrati pubblici di marciapiede davanti Castel Sant’Angelo. Passeggiano trascinando un carrello della spesa: trenta centesimi per un sorso d’acqua, un euro per un panino. È ora di pranzo per l’esercito di abusivi. Oltre cento si spartiscono lo spazio ristretto, che scompare sotto lenzuoli di borse contraffatte, sciarpe, cappelli, guanti e porta cellulari. Sono soprattutto del Senegal e del Bangladesh. Tempo fa le forze dell’ordine hanno censito, comprendendo anche l’area nei pressi dei Musei Vaticani, circa 400 ambulanti. Di vigili non c’è traccia, nessuno controlla. Neanche un mese fa durante un blitz dei vigili un ambulante per sfuggire agli agenti si è tuffato nel Tevere con tutta la merce. È dovuta intervenire la polizia fluviale. È stato il panico con centinaia di ambulanti che scappavano cercando di resistere alle forze dell’ordine e travolgendo chiunque incontrassero sulla loro strada. «Non sarà solo un intervento spot, perché gli spot non servono», aveva assicurato il comandante della polizia locale di Roma capitale Raffaele Clemente poco dopo l’insediamento in Campidoglio. E invece nell’area sono tornati gli ambulanti, sempre più organizzati e numerosi. L’invasione inizia verso le 9 secondo regole ben precise: ognuno conosce la sua postazione, nessuno osa invadere lo spazio altrui. La merce si porta da casa o si nasconde nei contatori del gas, sotto le auto. Ai lati del ponte si posizionano le vedette che lanciano l’allarme non appena viene avvistata una pattuglia delle forze dell’ordine. C’è uno stipendio anche per le vedette: 50 euro a giornata se si evita il sequestro della merce allertando in tempo gli altri. Se scatta l’allarme il primo rifugio è sull’argine del Tevere. Ma la fuga dura poco: decine di venditori restano appostati sulle scale che portano al fiume, aspettano qualche minuto, poi scatta di nuovo la corsa a vendere. Altri si nascondono al terminal del Gianicolo. L’invasione di banchetti improvvisati dove esporre la merce prosegue anche su Lungotevere Castello occupando anche il poco spazio a disposizione per il passaggio di mezzi pubblici. Compresa quell’ambulanza che ieri, verso le 14, ha tentato con fatica di passare davanti il museo di Castel Sant’Angelo. L’esercito degli abusivi sfida anche via della Conciliazione e il Cupolone.E i controlli? Non ci sono. Nonostante le promesse del comandante dei vigili, continuano a essere centinaia gli ambulanti che presidiano l’area compresa fino a via della Conciliazione, Porta Angelica, via Ottaviano. Sono tanti, così organizzati e conosciuti che sempre più spesso gli stranieri chiedono ai negozi di via della Conciliazione: «Dov’è il mercatino con le borse firmate?». Un suk abusivo che sta diventando famoso anche all’estero, dalla Francia agli Usa. «La situazione è allarmante dice Franco Gioacchini presidente dell’Unione Provinciale Venditori al Dettaglio-Confcommercio – abbiamo chiesto al Campidoglio di creare 60 squadre di uomini delle forze dell’ordine per affrontare in modo esaustivo il problema, ma non abbiamo ricevuto risposta. Ci vuole una reale volontà politica di debellare un fenomeno che presto potrebbe trasformarsi in un problema di ordine pubblico: perché gli abusivi stanno diventando sempre più spavaldi e aggressivi».

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