Dieta e omeopatia - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Dieta e omeopatia

omeopatia_dietaL’interesse a fornire indicazioni precise sulla dieta da seguire, in omeopatia, va decisamente oltre il farvi ricorso solamente per motivazioni legate a specifiche patologie o, più semplicemente, a problemi di sovrappeso e obesità. La necessità, infatti, di personalizzare il più possibile la terapia, aspetto questo tipico delle cure omeopatiche, nasce infatti anche dal riconoscimento che, a differenti caratteristiche fisiche e metaboliche, corrispondano in effetti predisposizioni patologiche distinte, per le quali si può intervenire, e anzi si deve intervenire, fin dall’età adolescenziale. Un’adeguata dieta alimentare, connessa dunque proprio alle caratteristiche costituzionali del soggetto in esame, rappresenta in tal senso il miglior modo per un serio intervento di prevenzione sanitaria. Vediamo allora, di seguito, come intervenire.
La costituzione sulfurica corrisponde al miglior equilibrio metabolico-funzionale a cui possa aspirare un qualsiasi individuo anche sul piano esteriore: proprio la consapevolezza delle proprie capacità, spesso raffrontata all’ indecisione ed alla indeterminatezza di soggetti appartenenti alle altre costituzioni, spingono tuttavia i soggetti sulfurici ad appropriarsi anzitempo di quello da cui si sentono istintivamente attratti, spingendoli verso un atteggiamento portato a prevaricare il prossimo e, conseguentemente, improntato al superamento dei limiti salutari imposti loro dalla natura, comportamenti che finiscono col tempo per rendere il sulfurico impulsivo e impaziente, e per questo spesso portato a incontrollate e incontrollabili esplosioni di collera. Dal punto di vista patologico, le prime manifestazioni dello squilibrio funzionale di questa costituzione avranno sulla cute e sugli organi emuntori più superficiali (vie respiratorie superiori) le principali localizzazioni, e si accompagneranno spesso a manifestazioni locali di intenso prurito, bruciore e rossore della parte colpita. In relazione alle principali misure igienico-dietetiche da seguire, le più importanti saranno quelle volte ad incoraggiare innanzitutto lo svolgimento di una regolare attività fisica – possibilmente anche a carattere competitivo – e a porre particolare attenzione, nella dieta, alla restrizione dei cibi (animali) a maggior contenuto proteico. In altre parole, il modello alimentare mediterraneo sarà certamente quello più indicato, in quanto caratterizzato dalla frequente sostituzione dei grassi di derivazione animale con cibi vegetali e pesce, mentre tra i cibi contenenti zuccheri, saranno da preferire i cereali integrali (pane e pasta) e più in generale tutti quelli a minor indice glicemico (tra i carboidrati complessi i legumi, tra quelli semplici il latte scremato e la frutta, con l’eccezione di banane, fichi, uva e cachi). Questa dieta sarà capace di ritardare la comparsa di quelle malattie metaboliche (dislipidemie, ipertensione arteriosa su base arteriosclerotica e diabete) cui i soggetti di questa costituzione sono più facilmente destinati per la tendenza, come spiegato sopra, al sovraccumulo.
L’aspetto esteriore ed il temperamento del soggetto carbonico risentono inevitabilmente del particolare assetto endocrino (ridotta funzionalità tiroidea e ipofisaria-genitale) cui si aggiunge una prevalenza del sistema nervoso autonomo parasimpatico (soggetti tendenzialmente vagotonici): fin dall’età infantile, così, il soggetto carbonico, a differenza di quello sulfurico, appare calmo e diligente; la sua minor efficienza e intraprendenza fisica, però, rispetto ai bambini di costituzione sulfurica, lo porta a sviluppare una certa insicurezza, che compenserà con un maggior attaccamento ai genitori, e un’ipertrofia dell’istinto di conservazione, legata principalmente all’alimentazione. Le patologie cui più facilmente vanno incontro i soggetti di questa classe costituzionale saranno, dunque, proprio quelle legate all’iperalimentazione, e quindi, a partire da sovrappeso e obesità, quelle che da queste nel tempo derivano: diabete, ateroslcerosi, ipertensione arteriosa, osteoartrosi. Al fine dunque di prevenirne lo sviluppo, i consigli più importanti da dare a questi soggetti, sui piani alimentare e motorio, saranno quelli di privilegiare una dieta a maggior contenuto proteico, ma dove tale principio nutritivo provenga soprattutto dai cibi vegetali (legumi secchi e soia) e da quelli animali a minor contenuto di colesterolo e grassi saturi (carne bianca e pesce). Utile, poi, la sostituzione del comune sale da tavola con quello iodato, sia per tenere più attiva la funzione tiroidea, sia per prevenire i rischi di ipertensione conseguenti all’aterosclerosi. Riguardo all’attività fisica sarà utile incoraggiare i soggetti carbonici verso un’attività inizialmente moderata, ma che preveda periodici superamenti dei propri limiti, così da rinforzare progressivamente anche il proprio grado di autostima.
Dal punto di vista patologico, gli aspetti più ricorrenti della costituzione fosforica sono la tendenza al dimagrimento e alla demineralizzazione, le affezioni a carico delle vie respiratorie, e una certa vulnerabilità della funzione tiroidea; altri aspetti propri di questa costituzione saranno l’ipotensione ortostatica che, associata ad un certo grado di anemia da carenza di ferro – condizionata a sua volta proprio dalla demineralizzazione – dà conto della ricorrente sensazione di stanchezza tipica di questi soggetti. Proprio per la loro debolezza di fondo, le affezioni che colpiscono i fosforici non saranno mai estremamente violente nella loro insorgenza e nelle loro manifestazioni, comparate almeno con quelle del sulfurico, ma presenteranno andamento torpido e prolungato, che farà annoverare tali soggetti come perennemente malaticci. Le misure dietetiche di profilassi saranno destinate soprattutto a ripristinare, o conservare, un livello ottimale dei sali minerali, attraverso una dieta dove predominino i cibi carnei e il pesce (per la maggiore biodisponibilità dell’elemento ferroso) tutti gli ortaggi e la frutta, particolarmente ricchi di oligoelementi, latte e latticini, che assicurano comunque il maggior introito organico dell’elemento fosforico, frutta fresca (in particolare le banane per l’elevato contenuto in fosforo, ferro e potassio) ma anche quella secca – come castagne, mandorle e noci – per l’elevato contenuto in calcio. Riguardo all’attività fisica consigliata troveranno indicazione, almeno inizialmente, attività che ne esaltino la naturale eleganza del portamento (danza e ginnastica ritmica in particolare), sostenute da un atteggiamento pedagogico che miri ad incoraggiare il soggetto e non a pungolarlo brutalmente, data la facilità allo scoraggiamento e alla rinuncia, tipica dei fosforici. Francesco Candeloro – www.omeopata.org

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