Governo, doppia brutta figura. In che mani siamo finiti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Governo, doppia brutta figura. In che mani siamo finiti

Tirano un sospiro di sollievo i professori, non dovranno rendere allo Stato quelle 150 euro al mese ricevute indebitamente. Ma aumenta l’angoscia per tutti i cittadini. Doppia brutta figura del governo, prima per aver sollevato la questione, poi per non aver avuto il coraggio di spiegare, di argomentare, di trovare soluzioni. Anche il cedere così in poche ore alla piazza non è indice di serietà, di spessore, di intelligenza. In che mani siamo finiti. Il tecnico-ministro ha fatto una figuraccia, ma ha dimostrato anche tutti i limiti di una situazione che ormai emerge in tutta la sua drammaticità. Governare significa fare delle scelte, assumersi delle responsabilità, gestire delle risorse. Altra cosa è esercitare un mero ruolo contabile, tecnico, aridamente circoscritto ad un tabulato di colonne con entrate ed uscite. La supremazia della politica va mantenuta e consolidata.Ma deve essere una politica non autoreferenziale, piuttosto votata al bene collettivo. E questa classe dirigente è lontana anni luce dalle esigenze dello Stato italiano,. Andassero tutti a casa. Anche questo maledetto sistema di comunicare con l’esterno attraverso twitter. La facciano finita. La comunicazione ufficiale deve avere regole e logiche, deve essere ampia, esaustiva, documentata. E prevedere la possibilità di un contradditorio.

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