Minacce agli ebrei, teste di maiale, tensione a Roma alla vigilia del giorno della memoria - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Minacce agli ebrei, teste di maiale, tensione a Roma alla vigilia del giorno della memoria

Letta ha poi chiamato il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici che ha definito i pacchi «disgustose provocazioni» e invita ad «ignorare un gesto infame»

museo_ebraicoUn oltraggio, un’offesa a due giorni dal Giorno della Memoria. Un tentativo di propaganda antisionista dietro i tre plichi con teste di maiale spediti alla Sinagoga di Roma, all’ambasciata israeliana e ad una mostra ebraica alla vigilia di shabat. Non hanno dubbi gli investigatori che stanno setacciando ambienti di estrema destra in tutta Italia e anche sul web. Sulla vicenda indaga la Procura di Roma, che è in attesa di una relazione della Digos e potrebbe procedere per istigazione all’odio razziale. Tra i messaggi di solidarietà alla comunità ebraica di Roma, anche quello del premier Enrico Letta, che ha definito i gesti «oltraggiosi», e auspica che non venga «mai va abbassata la guardia». Letta ha poi chiamato il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici che ha definito i pacchi «disgustose provocazioni» e invita ad «ignorare un gesto infame». Durissime le parole del presidente dell’Unione delle Comunità ebriache Renzo Gattegna: «un gesto barbaro, con modalità mafiose, sono vigliacchi e non ci faremo intimidiore». E questa mattina, a Roma sono comparse svastiche e slogan antisemiti anche sulle mura del III Municipio. Una delle scritte recita «Olocausto menzogna», mentre un’altra tira in ballo Anna Frank, il cui nome presenta anche una acca di troppo: «Hanna Frank bugiardona». In merito agli episodi dei pacchi recapitati, le indagini della polizia sono senza sosta. Il fascicolo aperto dalla Procura di Roma per ora è senza ipotesi di reato e i pm stanno valutando se procedere per istigazione all’odio razziale o minacce. Gli agenti hanno attivato ricerche per rintracciare in tutta Italia il mittente dei pacchi. In particolare, gli investigatori – che pensano al gesto di un gruppo organizzato e non di una sola persona – stanno passando al setaccio alcuni ambienti dell’estrema destra già in passato accusati di propaganda nazista ed antisionista, attraverso il web e il lavoro di intelligence. I pacchi contenevano anche un biglietto con frasi deliranti, dove si fa riferimento all’economia ebraica e le deportazioni oltre a riferimenti a Theodor Herzl, scrittore ungherese ottocentesco considerato il fondatore del sionismo. Il dipendente della società di spedizioni è stato già ascoltato la scorsa notte,le tre scatole erano arrivare il 23 sera al deposito di smistamento e forse lo scopo del mittente era proprio quello di far giungere a destinazione i pacchi lunedì prossimo, appunto nel Giorno della Memoria. La vicenda ha indignato tutte le istituzioni, dalle quali è arrivata ferma condanna. Oltre a Letta, è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, secondo la quale «è intollerabile che ancora oggi si assista a rigurgiti di razzismo che colpiscono luoghi di culto, istituzionali, e di cultura come il Museo di Roma in Trastevere, che ospita una rassegna di opere di ragazzi in ricordo della Shoah». Per il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, «si tratta di un gesto ripugnante, barbaro, condotto con stile quasi mafioso. Hanno voluto colpire la religione, la cultura e la storia ebraica». In un tweet il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha commentato: «chi oltraggia la comunità ebraica offende Roma». E a definire la vicenda un «oltraggio alla Memoria» è stato anche l’Anpi di Roma. Il Pd capitolino ha anche annunciato che, lunedì prossimo, in occasione della Giornata della Memoria, deporrà una corona davanti alla Sinagoga di Roma, dove ieri è stato recapitato uno dei pacchi.

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