Cie: nuova protesta, 13 immigrati si cuciono la bocca - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Cie: nuova protesta, 13 immigrati si cuciono la bocca

boccheNuova protesta delle bocche cucite al Cie di Roma. Gli immigrati del Centro di accoglienza di Ponte Galeria hanno di nuovo sigillato le loro labbra in segno di protesta, come avvenne pochi giorni prima di Natale. Era il 21 dicembre, giorno in cui il ministro dell’Interno, Angelino Alfano rispondeva in Aula sul caso del Cie di Lampedusa, e una decina di immigrati si cucirono la bocca per una settimana circa sempre per dire basta alla loro permanenza troppo lunga nel centro a sud di Roma. I protagonisti della nuova protesta choc sono tredici immigrati, tutti marocchini, provenienti da Lampedusa, come ha riferito l’ufficio del Garante dei detenuti del Lazio: in nove, infatti, dalla Libia sono arrivati sull’isola siciliana con un gommone e poi trasferiti a Ponte Galeria. A confermarlo è anche il direttore del Cie di Ponte Galeria Vincenzo Lutrelli. Ieri sera si sono cuciti la bocca contro le condizioni e i tempi di permanenza nel Cie. Sette sono gli stessi che protestarono poco prima di Natale. Hanno annunciato a medici e infermieri, che li seguono 24 ore su 24, che faranno anche lo sciopero della fame. Le loro condizioni di salute, al momento, sarebbero buone. “I marocchini – aggiunge il direttore Lutrelli – protestano per il protrarsi della loro permanenza nel centro. Si lamentano del fatto che da Natale non è cambiato nulla e dicono di aver avuto notizie da altri loro connazionali che si trovano in altri centri di uscite, mentre loro sono ancora qui”. Lo scorso 21 dicembre, quando iniziò la protesta delle bocche cucite, una quindicina di immigrati contemporaneamente portarono anche dei materassi nel cortile del Cie e rimasero a dormire fuori. Decisero poi di interrompere la protesta in cambio dell’impegno a un miglioramento delle loro condizioni. Al loro caso, che aveva avuto una forte eco e aveva coinvolto anche altri Cie, si erano interessati, tra gli altri, il senatore del Pd e presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi e il deputato del Pd Khalid Chaouki. “E’ evidente che il tempo della politica scorre molto più lentamente rispetto a quello di queste persone, passate dal dramma di un’immigrazione difficile a luoghi con pochissima dignità come i Cie. Spero che dopo le promesse il parlamento approvi presto le norme necessarie a porre fine a questa vergogna”, ha affermato il Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. Che li aveva incontrati alcuni giorni fa e gli immigrati avevano espresso il loro disagio. Luigi Nieri, vicesindaco di Roma Capitale dice “basta a questa vergogna. La nuova clamorosa protesta degli immigrati rinchiusi nel centro di Ponte Galeria, dopo la quella messa in atto poco prima di Natale, conferma che si è perso e si sta continuando a perdere tempo prezioso per mettere fine a una vergogna indegna del nostro Paese. Non si possono trattenere persone che non hanno commesso alcun reato in strutture degradate e insalubri come i Cie. Le condizioni vergognose in cui sono costretti a vivere – aggiunge Nieri – testimoniano in maniera plastica che la nostra legislazione in materia di immigrazione presenta gravissimi vulnus, è sbagliata e va corretta con urgenza. Queste strutture vanno superate al più presto. Nei prossimi giorni verificheremo le condizioni dei protagonisti della protesta, che sono monitorate dai sanitari presenti nella struttura e risultano in buone condizioni, malgrado abbiano annunciato uno sciopero della fame che purtroppo rischia di provarli ulteriormente”.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login