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Teste di maiale contro gli ebrei: si indaga Israele: “Un fatto intollerabile e brutale”

La condanna dal ministero degli Esteri israeliano. La Procura al lavoro, ed è caccia al mittente: si fa strada l'ipotesi del reato per istigazione all'odio razziale. La solidarietà della Diocesi di Roma, della Comunità religiosa islamica e di Nichi Vendola: "Oggi siamo tutti ebrei"

La sinagoga di Roma

La sinagoga di Roma

“Un incidente intollerabile e brutale”. Dal ministero degli Esteri israeliano è arrivata la condanna per il gesto offensivo nei confronti della Comunità ebraica della Capitale, dove l’altro ieri tre plichi con dentro teste di maiale sono stati recapitati alla Sinagoga di Roma, all’ambasciata israeliana e a una mostra sulla cultura ebraica. ”Sono manifestazioni che non possono essere tollerate” e ”confidiamo nella polizia”, ha aggiunto il ministero. “E’ sorprendente – ha sottolineato il portavoce del ministero a Gerusalemme, Ygal Palmor – che questo possa essere accaduto a Roma. Non ci aspettavamo simili incidenti. Abbiamo piena fiducia nella polizia e nel fatto che saprà fare piena luce, assicurando alla giustizia i colpevoli. E’ sicuramente un incidente isolato e non un’ondata. Ma questo non vuol dire che sia meno offensivo. Non può – ha ribadito – essere tollerato”. “I vergognosi pacchi inviati all’ambasciata di Israele e alla Sinagoga di Roma ci dicono quanto sia lungo il cammino per giungere alla sconfitta dei disvalori del razzismo e dell’antisemitismo”, dice Sandro Gozi, deputato del Pd e Presidente della Delegazione presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, “voglio ribadire il mio impegno in Italia e in Europa nella lotta contro ogni forma di intolleranza. L’Europa deve essere custode dei suoi valori fondanti, affinché le parole ‘mai più’ diventino un monito assoluto per tutte e tutti i suoi cittadini”. Intanto, le indagini vanno avanti. Si scava negli ambienti di estrema destra per risalire agli autori. La Procura ha aperto un fascicolo e con il passare delle ore si fa spazio l’ipotesi del reato per istigazione all’odio razziale. I pacchi contenevano anche un biglietto con frasi deliranti, dove si fa riferimento all’economia ebraica e le deportazioni oltre a riferimenti a Theodor Herzl, scrittore ungherese ottocentesco considerato il fondatore del sionismo. Il dipendente della società di spedizioni Tnt è stato già ascoltato la scorsa notte, le tre scatole erano arrivare il 23 sera al deposito di smistamento e forse lo scopo del mittente era proprio quello di far giungere a destinazione i pacchi lunedì prossimo, appunto nel Giorno della Memoria. La Digos ha attivato ricerche per rintracciare in tutta Italia il mittente dei pacchi. In particolare, gli investigatori – che pensano al gesto di un gruppo organizzato e non di una sola persona – stanno passando al setaccio alcuni ambienti dell’estrema destra già in passato accusati di propaganda nazista ed antisionista, attraverso il web e il lavoro di intelligence. La comunità cattolica di Roma ha espresso “vicinanza, solidarietà e dolore ai fratelli ebrei per le gravi manifestazioni di antisemitismo che in questi giorni sono state loro rivolte, tanto più gravi alla vigilia della Giornata della Memoria del 27 gennaio. Come credenti nell’unico Dio e custodi del comune patrimonio spirituale – prosegue don Walter Insero, portavoce del Vicariato – i cattolici di Roma rinnovano la loro stima ed amicizia alla Comunità Ebraica, deplorano simili gesti, si impegnano ad erigere una barriera all’odio razziale e all’ignoranza della storia, ed implorano nella preghiera pace e rispetto per tutti”. Vicinanza alla comunità ebraica italiana con particolare solidarietà al rabbino capo Riccardo Di Segni, è arrivata anche dalla Coreis, la Comunità religiosa islamica, che nel Giorno della Memoria “prenderà parte in segno di ‘fratellanza’, a diverse manifestazioni organizzate dalle comunità ebraiche in alcune regioni d’Italia, da Palermo a Milano, fino Torino e Roma, sede della comunità più antica d’Europa. Nella capitale, il vice presidente della Coreis, imam Yahya Pallavicini, sarà presente domani sera al Tempio Ebraico dove ci saranno anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna”. Per il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo “l’oltraggiosa offesa alla memoria delle vittime della Shoah arrecata proprio nei giorni dedicati al ricordo delle vittime della più immane tragedia del XX secolo, costituisce allo stesso tempo una minaccia ai loro eredi, ai sopravvissuti, ma anche a tutti coloro che credono e si impegnano per costruire un mondo di pace, di tolleranza, di dialogo e di collaborazione. Chi ha inviato questi macabri messaggi pretende di avvelenare il clima di pacifica e costruttiva convivenza che si è instaurato da tempo nella Capitale d’Italia, riportando la storia a un passato condannato da tutte le persone civili – ha osservato Impagliazzo – La Comunità di Sant’Egidio, che da sempre ma in questi giorni in modo particolare è vicina agli ebrei romani, solidale con i loro lutti e partecipe delle loro speranze, vuole far pervenire alla Comunità i sensi dello sdegno e della condanna più decisa di un antisemitismo sempre risorgente, nella certezza che i seminatori di odio non riusciranno a prevalere sui costruttori di pace”. Dal palco del Congresso di Sel a Riccione, Nichi Vendola, ha parlato della provocazione anti-ebrei di Roma: “Al di là dei nostri convincimenti religiosi ci sentiamo tutti proiettati nello spazio di una sinagoga e ci sentiamo tutti ebrei”. Sull’oltraggio alla comunità ebraica è intervenuta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: ” Gli autori di queste indegne bravate non rappresentano Roma. Testimoniano solo la loro immensa ignoranza – attacca la Lorenzin – Il nostro impegno è quello di restare a fianco della comunità ebraica e di ricordare, assieme, che la civiltà e la pace si difendono giorno per giorno, senza mai abbassare la guardia”.

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