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Emergenza al San Camillo: di chi è la colpa? I Sindacati contro la Regione

occupazione nursindContinua ad oltranza l’occupazione della direzione generale del San Camillo- Forlanini e del padiglione Piastra, da parte di tutte le sigle sindacali di medici e infermieri per protestare contro il blocco del turn-over. Sono altissime le presenze di persone bisognose di cure che intasano quotidianamente il Pronto Soccorso, si parla di 100 pazienti al giorno. Situazioni di disagio, connesse con rischi professionali correlati alle aggressioni riportate del personale: un infermiere, lo ricordiamo, recentemente ha riportato 25 giorni di prognosi e successivamente un altro è stato colpito dal lancio di una barella. Diverse le polemiche suscitate dagli infermieri, che hanno protestato per la mancanza di sicurezza e logistica ll’interno del Pronto Soccorso.Le soluzioni adottate temporaneamente per decongestionare il Pronto Soccorso sono state il posizionamento delle barelle nei corridoi, che più che una soluzione è apparsa nella realtà uno spostare il problema nelle degenze, con il rischio di privacy e di sicurezza che in tal modo verrebbero a mancare, sia per l’utenza che per gli infermieri. «L’unica risposta che abbiamo avuto – ha detto Stefano Barone, Delegato rsu Nursind San Camillo-Forlanini – è stata quella della direzione generale che ha proposto una riorganizzazione interna legata all’apertura di un reparto di medicina con accorpamento di altri reparti, ma non sarebbe neanche questa una soluzione perché non c’è personale infermieristico. Le risorse sono sempre le stesse, è come una coperta corta che si sposta da una parte all’altra, il problema è tamponato ma non si risolve». Ma di chi è la colpa? I sindacati lo dicono espressamente: « Vista la drammatica situazione non comprendiamo perché la Regione non si sia confrontata con i sindacati. Non servono provvedimenti tampone ma iniziative che abbiano effetti duraturi sulla qualità e appropriatezza delle cure. Il presidente della Regione Lazio Zingaretti prima delle feste aveva destinato 4 medici al San Camillo, però del comparto non se ne è parlato». Il Direttore generale Aldo Morrone aveva proposto l’inserimento di 5 infermieri con contratto atipico per due mesi, soluzione che è stata rigettata perché insufficiente e si è deciso di proseguire con l’occupazione. Intanto, i sindacati sono ancora in attesa di una risposta dalla Regione agli interrogativi posti e soprattutto si aspettano lo sblocco del turn-over che permetterebbe l’apertura di nuovi reparti con l’aggiunta nel globale di diversi posti letto. Alessandra De Gaetano

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